10-10-2023 ore 20:00 | Rubriche - Costume e società
di Denise Nosotti

Fondazione Alba, progetti per l’indipendenza dei disabili. Primo incontro martedì 17 ottobre

Associazioni in rete per permettere alle persone con disabilità di avere una vita indipendente. È questo il progetto Lascia che sia: dalla paura di cadere alla voglia di volare promosso da fondazione Alba Anffas Crema onlus in collaborazione con Anffas Crema Aps, Casa del pellegrino Odv di santa Maria della Croce e Insieme per la famiglia Odv, ente gestore del consultorio familiare diocesano. Il progetto si sviluppa attraverso la realizzazione di diverse azioni per raggiungere il diritto alla vita indipendente. Le persone che riescono ad avviare progetti di effettiva emancipazione dalla famiglia hanno una età minima media attorno ai 40 anni, quando il proprio nucleo familiare non è più in grado di occuparsi di loro. Manca un approccio sistemico che crei i presupposti per un’autonomia fin dalla giovane età delle persone con disabilità.

 

Azioni divise a gruppi

Il progetto Lascia che sia, nel triennio punta a garantire una filiera integrata che accompagni la persona nel percorso di vita, con particolare riguardo alle fasi di passaggio, tra cui la conclusione del ciclo di studi e l’uscita dal nucleo familiare di origine. A livello operativo garantendo un’effettiva presa in carico continuativa, globale e aderente all’unicità della persona. Di fatto iniziative individualizzate rispettose dell’età, delle esigenze, delle aspettative, dei desideri delle persone con disabilità. Si lavorerà in gruppi: adolescenti, giovani adulti con disabilità, per aumentare in loro le competenze spendibili nella vita autonoma, di sostegno alle loro famiglie per accompagnarle più consapevolmente rispetto all’opportunità di uscita naturale di casa dei loro congiunti. Non mancheranno formazione, informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento del territorio.

 

Lavorare dalla giovane età

I partner si aspettano, a lungo termine, di aumentare il numero dei progetti di emancipazione dalla famiglia, non più solo per necessità. Ciò favorendo esperienze di collaborazione e partecipazione, sensibilizzando la cittadinanza, le strutture sociali, sociosanitarie e sanitarie, sui temi riguardanti la non autosufficienza, la disabilità e il valore sociale dell’attività di cura e di assistenza per favorire il benessere delle persone fragili. “Lavorare con la disabilità vuol dire agire su due fronti: le persone e i loro contesti (fisici e relazionali) di vita. È  sulle prime che la fondazione si concentrerà cercando di giocare d’anticipo. - dichiarano Paolo Marchesi e Andrea Venturini, presidente e direttore di Fondazione Alba - verranno proposti percorsi per adolescenti e giovani. Ogni autonomia acquisita diventa passo fondamentale nella direzione della vita indipendente”.

 

Primo incontro il 17 ottobre

Per fare in modo che ci sia una vita indipendente, equilibrata, anche i fratelli hanno bisogno di esser ascoltati” spiega la presidente Anffas Daniela Martinenghi - Negli anni - aggiunge Veruska Stanga direttrice di Insieme per la famiglia abbiamo sostenuto gruppi di bambini e adolescenti del territorio che hanno un fratello o sorella con disabilità e per queste ragioni riteniamo che il nostro ruolo di partner possa essere risorsa all'interno di questa progettualità”. La Casa del Pellegrino ha ospitato, per esempio, la settimana estiva “Mai più da soli” che si ripeterà nel 2024. La prima tappa del progetto è prevista per martedì 17 ottobre alle 20.45 presso la sala dei Ricevimenti del Comune di Crema. Se mi guardi vedo meglio – Il mondo dei siblings il titolo della serata. Saranno presentati i siblings, ovvero i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Interverrà Nicola Cazzalini con letture del libro di testimonianze Anche io… con te prodotto da Anffas Crema Aps per raccontare e comprendere i vissuti dei siblings del nostro territorio.

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