08-01-2022 ore 20:34 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Abio al centro vaccinale di Crema: tra giochi, disegni e sorrisi il vaccino fa meno paura

“Più siamo, prima vinciamo”. Il poster della campagna vaccinale non lascia spazio a dubbi. Eppure i bimbi di dubbi non ne hanno. Al corner allestito dai volontari Abio (Associazione per il bambino in ospedale) presso l'hub vaccinale di Crema le convinzioni sono scritte a caratteri cubitali con l'aiuto di un pennarello rosso: “Io mi vaccino e sconfiggo il Covid”. “L'ha disegnato un bimbo dopo la somministrazione proprio oggi” ci confida la volontaria Giovanna Rizzetti. “I più piccoli sono convinti, capaci, nonostante tutto, di andare oltre la paura. Li accogliamo qui, subito dopo la vaccinazione”. Fuori dall'ambulatorio medico, durante i 15 minuti di osservazione richiesti, c'è la possibilità di scambiarsi sguardi, impressioni. “E colori”. Su un tavolo una bimba sta disegnando una principessa. L'opera d'arte scappa all'obiettivo: “la finisco, poi la puoi fotografare”. Pochi passi più in là Marilena Cornalba distribuisce caramelle: “un premio per questi bimbi valorosi che ci mostrano con orgoglio il loro diploma. E poi ci sono i regali: libri, evidenziatori, giochi che si portano a casa. Perché anche questo momento venga ricordato in modo piacevole”.

 

Parlo, ascolto e mi sento viva”

I bambini si alternano velocemente. Possono sostare solo 15 minuti insieme ai loro genitori. “Un quarto d'ora è poco per costruire un rapporto”. Ma basta per donare sicurezza. Nascosta in un sorriso saldo, colmo di amore per il prossimo. “Sono diventata una volontaria Abio quando sono andata in pensione: sette anni fa. Mi ha cambiato la vita: l'ha riempita di sorrisi e vicinanza” continua Giovanna. “Oggi è bello essere qui di nuovo coi bambini. Li vedo felici di tornare a giocare anche per poco. Parlo con i genitori, o meglio li ascolto. Ne hanno bisogno”. Le tracce di Abio sono sparse ovunque. Sulle magliette, sui volantini. “Li distribuisco per raccontare chi siamo. I genitori si ricordano della nostra attività in reparto”. Del loro modo di essere che ancora resiste. “Il gioco può aiutare anche qui” riprende Marilena “certo, è tutto completamente diverso”.

 

Reinventarsi

“Abbiamo dovuto riorganizzarci, dare un po' di olio a tutti i meccanismi: ma eccoci qui”. La voce è quella della presidente della sezione di Crema Ortensia Marazzi. “Eravamo fermi da un anno e mezzo. Il Covid ha stoppato ogni nostra attività”. I giochi nel reparto di degenza, i progetti nelle scuole, le consegne dei regali in occasione delle ricorrenze. “Quest'anno abbiamo fatto appena in tempo a celebrare santa Lucia. Ora è di nuovo tutto fermo in reparto, ma per fortuna siamo qui, cercando di aiutare i bimbi dai 5 agli 11 anni”. Come? “Ognuno come ritiene: non ci sono regole predefinite”. Il divertimento è a misura di ciascuno. E cambia. Quello che resta è il desiderio di condividere. “Ogni volontario Abio ci mette del suo: c'è chi racconta indovinelli, chi disegna, chi regala libri”. Ognuno è diverso. Ciascuno è unico. “Cerchiamo di essere utili, nel rigoroso rispetto delle regole” riprende Giovanna.

 

Resilienza

I pennarelli sono contenuti in una busta di plastica. “Indossiamo i guanti. Ma ci siamo”. Riempiono attimi, regalano bellezza. “I volontari Abio hanno dato prova di resilienza” spiega il giornalista Beppe Severgnini, testimonial nazionale di Fondazione Abio. La capacità di adeguarsi ai cambiamenti “in alcuni contesti è semplicemente un lemma di cui si abusa troppo, qui è una realtà. È vero, il rapporto che si crea è fugace e più difficile da costruire, ma l'alternativa era non esserci”. Creare un vuoto, alimentare distanza. E ai volontari Abio piace esserci. Essere accanto. Anche se per poco e metaforicamente. Ché “vicinanza non è connessione”. È protezione, è cura. Passa dal desiderio di guardarsi e conoscersi. In un attimo. “Ci siamo, perché siamo pratici. Perché speriamo nel nostro piccolo di essere utili”. Lo sono, la conferma vive negli occhi luminosi dei bambini che si preparano a vivere un domani migliore.

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