06-11-2021 ore 10:28 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Crema. Sportiva, amica, ma non caregiver: Annalaura in bicicletta contro il Parkinson

“Non importa quante volte si cade. Nella vita è importante rialzarsi e continuare a camminare insieme. O forse a pedalare”. Annalaura Maurin è appena tornata da un importante viaggio in bicicletta, l'ennesimo, in compagnia dei parkinsonauti, gli atleti con la sindrome di Parkinson impegnati in estate in un'avventura su due ruote: la Bike riding for Parkinson 2021. Sette giorni per 640 chilometri da Torino a Venezia (con tappa anche in piazza Duomo a Crema), “in compagnia di amici”. “Per me – spiega Laura – è stata un'occasione per gustarmi i territori. I viaggi lenti mi consentono di fermarmi. Di riflettere, di osservare, di conoscere più da vicino. A fondo. E di innamorarmi ancora di più delle nostre strade basse, dei segreti delle nostre campagne”. Laura è cremasca, è una sportiva. “Mi hanno attribuito il ruolo di caregiver, ma non credo di aver fornito agli atleti un aiuto: io sono una loro amica. Questo viaggio, come qualsiasi altro viaggio, è stato uno scambio continuo”. Un modo per non fermarsi. “Per darci una mossa insieme”. Lo chiarirà molto bene questa sera, sabato 6 novembre, alle ore 18 nella sala dei ricevimenti del Comune di Crema, insieme a Stefano Ghidotti, presidente di Parkinson e sport, Angelo Gualtieri, parkinsonauta e Massimo Guzzi, caregiver.

 

'Diamoci una mossa'

“Collaboro con l'associazione presieduta da Ghidotti da qualche anno. Insieme ne abbiamo fatte tante: dalle traversate a nuoto, alle lunghe passeggiate in bicicletta. Il messaggio che queste esperienze vogliono trasmettere è chiaro: lo sport è per tutti. Soprattutto per chi di punto in bianco si trova a convivere con una diagnosi come quella della sindrome di Parkinson. E' una patologia che sta interessando sempre più giovani e che impone una riorganizzazione della vita. In questo lo sport aiuta: è un modo per ripartire, per capire che la vita non finisce con la diagnosi”. Come dice sempre Ghidotti: “la cura sta arrivando: non possiamo farci trovare impreparati”. Laura cammina accanto alle persone con Parkinson: “in questi anni ho visto concretamente cosa può fare lo sport, unito ad una grande forza di volontà. Su tutti, mi sento di portare l'esempio di una ragazza che dopo la diagnosi era caduta. Non camminava più: nel giro di un anno, allenandosi, ha preso parte con noi alla Riding for Parkinson e vederla arrivare al traguardo è stata una grande emozione”.

 

'Insieme è più bello'

Il traguardo non è la fine. È parte di un percorso che continua. “Insieme continuiamo a darci una mossa”. Laura è parte del consiglio direttivo di La tartaruga, un'organizzazione di volontariato con sede a Crema nata per sostenere le persone con la sindrome di Parkinson. “Non ci occupiamo solo di fornire loro supporto psicologico, medico e fisioterapico, creiamo anche occasioni di aggregazione, momenti di sport e di condivisione: dallo yoga alla box, senza contatto, ad esempio. Insieme, scopriamo concretamente a piccoli passi che la vita non si ferma con la diagnosi. Dopo una caduta, possiamo rialzarci: insieme è più bello”.

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