Quella delle cure palliative, unitamente all'assistenza domiciliare integrata, diventa un'unità operativa complessa. Viene ripristinato, dopo una decina d'anni, il primariato di oculistica e verrà costituita la struttura di microbiologia. Le strutture semplici di neuropsichiatria (a Crema) e delle dipendenze (a Rivolta d'Adda) divengono strutture complesse. Sono queste alcune delle novità del Poas (Piano organizzativo aziendale strategico) di Asst Crema, approvato qualche giorno fa dalla giunta regionale. Il direttore generale Ida Ramponi esprime soddisfazione “per un provvedimento che conferma la nostra strategia e si pone perfettamente in linea con le indicazioni date dalla riforma della sanità lombarda”.
Rivolta d'Adda
I passi in avanti compiuti sul presidio Santa Marta di Rivolta d'Adda “consentono, da un lato, di preservare e anzi consolidare la vocazione di una struttura che dovrà diventare sempre più un riferimento per il territorio”, non solo perché lì troveranno collocazione la Casa di comunità e l'ospedale di comunità, “ma anche tenendo conto del potenziamento delle attività già in essere”. Confermata l'inclinazione alla medicina riabilitativa in tutti gli ambiti (neurologica, cardiologica, neuromotoria e respiratoria) sarà l'unità complessa di riabilitazione alle dipendenze ad essere destinataria di strategie di potenziamento. Allo stesso modo “la creazione di un'unità operativa complessa di neuropsichiatria infantile è una buona notizia. Si tratta di un settore che negli ultimi anni si è trovato a dare risposte a bisogni ed esigenze diverse ed in forte crescita. Questo mutamento consentirà di potenziare la struttura e di rendere ancor più di quanto già lo sia un riferimento per il territorio”. Tra le urgenze da risolvere quello della carenza di personale. Ad oggi i dirigenti medici impegnati sono solo due. Tanti i bandi che l'azienda ha pubblicato negli ultimi mesi, ma il personale non si trova.
Cure palliative e oculistica
In ambito territoriale, ulteriore passo avanti è stato fatto con la creazione dell'unità operativa complessa di cure palliative. “E' il riconoscimento per un lavoro complesso che parte da lontano e che è frutto di importanti sinergie con il territorio, con le associazioni. Si pone perfettamente in linea con le indicazioni date da regione per una presa in carico integrata, dall'ospedale al territorio”. Salutata con favore da Ramponi, infine, la riattivazione dell'unità operativa di oculistica “finalmente, dopo una decina d'anni, torna ad essere una struttura complessa. Un bel riconoscimento di potenziale”. Il futuro è tracciato, frutto di legami solidi tra ospedale e territorio e di nuove potenzialità che meritano di essere messe a frutto.