06-07-2024 ore 20:15 | Rubriche - Musica
di Annamaria Carioni

Data zero del nuovo tour 2024: un viaggio straordinario con la musica di Ermal Meta

Piazza Trento e Trieste a Crema è affollata come nelle grandi occasioni: si aprono le porte del teatro ed il pubblico vociante affluisce velocemente all'interno, l'attesa è palpabile. Tutti aspettano lui: Ermal Meta. In sala i “lupi” del fan club ufficiale, coordinati dalla referente per la Lombardia Melissa Scotti distribuiscono i gadget,  cuori rosa e nastri azzurri, necessari per le fan actions. La platea è avvolta dal fumo bianco, che si diffonde dal palco, creando un'atmosfera onirica. Si spengono le luci in sala, si accendono fasci di luce colorata sul palco, entrano prima i componenti della band e poi, finalmente, eccolo, è proprio lui: Ermal Meta.

 

Un'epifania sul palco
Un boato di urla ed applausi saluta una camicia azzurrina, che svolazza libera su pantaloni e maglietta nera. Ermal Meta e' così alto, snello, leggero e insieme forte e si muove sul palco a tratti come un pugile saltellante sul ring, altre volte come un adolescente ballerino di hip hop. Ha un sorriso aperto, solare, contagioso, che regala senza lesinare al suo pubblico: è subito energia pazzesca, trascinante. “Ci dimentichiamo che siamo padroni non solo dell'aria che riempie i polmoni, ma di un futuro bellissimo. Fanculo ad ogni pronostico, oggi non leggo l'oroscopo, la strada la decido io”. E la strada della serata la decide davvero lui, con il suo entusiasmo, con la sua determinazione, con una voce che tocca le corde dell'anima: Ermal si mangia il palco.

 

Energia pazzesca
Ammantati in un'energia, che rimane altissima per tutta la serata, i presenti cantano, ballano in piedi o seduti sulle poltrone, alzano le braccia, gridano ululati di gradimento: ci sono molte ragazzine, venute insieme alle madri ed è difficile dire chi di loro si scateni di più, ci sono anche bambine e bambini con i loro genitori, gruppi di amici, numerosi “lupi” dei fan club. Tutti si sentono parte di un evento quasi catartico, in cui il cantante dal palco lancia suggestioni e il pubblico risponde con gioia e naturalezza, come quando Ermal imbraccia la chitarra ed accompagna il coro dei presenti, che intona all'unisono Piccola Anima. Al termine lui li ringrazia per l'accorata esecuzione. La sintonia tra palco e platea è perfetta, magica.

 

La musica è impegno sociale
Anche nel nuovo album Buona Fortuna non mancano l'impegno e la denuncia sociale, come nelle parole del brano Dall'alba al tramonto: “Dicono che siamo in troppi sulla terra, che parlando forte non si sente più la guerra”. Come in altre toccanti canzoni, del calibro di Non mi avete fatto niente, vincitrice del festival di Sanremo nel 2018  in coppia con Fabrizio Moro, i temi cari al cantante e le metafore, che accostano la vita ad una guerra, riecheggiano potenti: “Scambiamoci la pelle, in fondo siamo umani, perché la nostra vita non è un punto di vista e non esiste bomba pacifista”. E ancora in Oro e sale: “Questa è la vita, ti spara e non senti dolore”.

 

Mediterraneo
Arriva il momento di cantare il singolo, che tutte le radio stanno passando da giorni. La sala diventa un mare di nastri azzurri, che ondeggiano al ritmo della musica: “Il vento, che ci sputa in faccia le onde, ci allena ad aspettare, le poche cose che teniamo per sempre”. Le emozioni scivolano come i flutti, lambiscono il cuore, rinfrescano dalla calura della vita e della sala, rovente, e portano via i pensieri negativi. Sarà la gioia per la nascita della primogenita Fortuna, sarà .il desiderio finalmente soddisfatto di tornare ai live tour, ma Ermal Meta è inarrestabile, l'intensità che mette in ogni sguardo, in ogni movimento e nella voce attraversa la quarta parete. All'improvviso si lancia giù dal palco, tra gli spettatori che, rapidi, gli si affollano intorno, cogliendo quasi di sorpresa le guardie del corpo.

 

Un pop energetico
Rullano i tamburi, le luci fanno eco alle percussioni: il San Domenico è una maxi discoteca. Tutti in piedi a ballare, ormai lo scatenamento è generale. In scaletta è la volta di Vietato morire e si canta a squarciagola: “Cambia le tue stelle, se ci credi riuscirai e ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai, figlio mio ricorda sempre l'uomo che tu diventerai, non sarà mai più grande dell'amore che dai” e a seguire in un unicum musicale Stelle cadenti. Ermal non dirige più soltanto le voci del coro degli spettatori, ma anche i loro corpi: chiede a tutti di abbassarsi per poi saltare in una sorta di hola umana incontenibile.

 

Il tempo dei ricordi
“Sempre sarai nella tasca destra in alto, in un passo stanco, dentro un salto in alto”. Il brano A parte te, inciso insieme ad Elisa, apre il tema dei ricordi e della malinconica gratitudine. Anche l'amore è struggente, soprattutto quando è infelice, perché non ricambiato o perché finito. Ermal si rivolge al suo pubblico in delirio, chiedendosi a voce alta come mai per tanto tempo non abbia più suonato una canzone bellissima come Le luci di Roma. Poi inizia ad intonarla ed è subito evocativa poesia: ”Ti ho cercata in ogni volto e in questo mi confondi fra tutti i cuori in giro dimmi in quale ti nascondi”. E si sogna ad occhi aperti, tenendo per mano chi si ama o pensandolo intensamente.

 

Il viaggio non finisce
“Andiamo a fare il giro del mondo, che ce lo meritiamo”. La canzone Io e te (feat Levante) introduce un altro tema caro all'artista albanese, naturalizzato italiano: il viaggio della vita, che è Straordinario, come il titolo del brano, scritto nel 2015 per Chiara Galiazzo, in occasione della sua partecipazione al festival di Sanremo. In tutto un'ora e mezza di splendida musica, suonata ed interpretata da un artista completo, credibile e carismatico. “Questo viaggio avrà un finale straordinario, se viaggi con me”. Sì, Ermal, stasera è stato proprio un viaggio straordinario con te e.... “Buona fortuna, che un po' ci vuole”.

 

 

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