06-01-2022 ore 18:29 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Carenza medici di base, in provincia solo 9 nuovi titolari. Ats Val Padana: 'un'emergenza'

Sono 25 i medici di base della provincia di Cremona che nell'anno appena concluso hanno cessato per altre motivazioni o per sopraggiunti limiti di età il proprio incarico presso ats Val Padana. Sui 62 posti disponibili in provincia, solo 9 medici si sono convenzionati. Ad oggi i medici in organico in provincia sono 184 (11 di loro cesseranno l'attività nel 2022).  Bastano questi pochi dati per capire che anche l'AtsVal Padana sta affrontando l'emergenza, rilevata a livello nazionale, della carenza dei medici di base. Diverse sono le cause: “dall'accesso contingentato alla facoltà di medicina, alla necessaria formazione triennale richiesta per esercitare come medico di base (anch'essa contingentata e con una disponibilità di posti significativamente inferiore alla necessità di assicurare un ricambio generazionale).

 

Corsi di formazione

A migliorare di poco la situazione l'avvio in Ats dal 2019 di un polo formativo per il corso di formazione in medicina generale. In Lombardia sono complessivamente 279 i posti disponibili per il triennio 2020-23. I corsisti hanno la possibilità di convenzionarsi col Sistema sanitario regionale: possono svolgere nei fatti il ruolo di medico di famiglia con un massimale di 650 pazienti, a fronte di un massimale di 1500 pazienti per un medico di base titolare. All'ultimo bando regionale (pubblicato a settembre) hanno aderito 27 medici, che sono in progressiva fase di chiamata. Tra l'altro, presto, 17 di loro si diplomeranno, potranno optare per una sede sul nostro territorio ed applicheranno il massimale di 1500 assistiti.

 

Incarichi provvisori

Un'ulteriore pezza viene messa dagli incaricati provvisori, figura alla quale si ricorre quando non risulta possibile sostituire il medico di medicina generale con un collega convenzionato. Gli incaricati provvisori svolgono tutte le funzioni del medico titolare, pur con un compenso economico inferiore. Attualmente, i dati - in continua evoluzione – registrano per la provincia di Cremona 29 incaricati provvisori, due dei quali con doppio incarico. Il dipartimento Cure primarie dell’Ats Val Padana ha messo in atto da tempo numerose azioni per garantire la continuità assistenziale sul territorio. Tra queste: lo scorrimento continuo delle graduatorie per l’individuazione dei titolari (unitamente ad un’opera di persuasione verso i medici in elenco ad accettare l’incarico), l’incessante ricerca di medici disponibili a coprire gli incarichi provvisori, l’innalzamento del massimale degli assistiti in carico a ciascun medico disponibile (a 1.750 e anche oltre). Sono state avanzate agli organi tecnici regionali ipotesi di possibili soluzioni, che tuttavia sono per lo più legate a condizioni di sistema, la cui titolarità è a livello nazionale.

 

Impegno notevole

Analoga urgenza riguarda i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica); al riguardo, l’ats della Val Padana ha messo a bando un fabbisogno di 2.825 ore (1.817 per la provincia di Mantova e 1.008 per quella di Cremona), non ricevendo però nessuna adesione. L'ats è “consapevole del problema e dei conseguenti disagi vissuti dai cittadini; questi derivano in particolare dall’avvicendarsi in varie località di più incaricati provvisori, dal venir meno dell’apertura dello studio in alcuni comuni, dalle possibili criticità assistenziali e di accessibilità determinate da massimali superiori allo standard previsto. La frustrazione determinata da questa consapevolezza e dalla condivisione delle preoccupazioni degli amministratori locali e dei cittadini - tanto più in questa fase pandemica, nella quale la centralità del medico di base è ancor più strategica - è comunque mitigata dalla certezza di aver messo in atto ogni azione di contrasto possibile e dalla ferma volontà nel mantenere costante l’impegno di tutte le figure professionali preposte a garantire la copertura assistenziale della medicina di famiglia”.

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