“Scrivo a voi nella speranza che possiate dedicare un piccolo spazio di riflessione relativo alla solitudine e alla poca attenzione verso gli anziani”. Inizia così la lettera inviata da una lettrice alla redazione di Cremaonline, per portare l’attenzione sulla crescente indifferenza. “L'imput mi è sorto a seguito del secondo scippo avvenuto nell'arco degli ultimi due mesi, a mia madre presso un supermercato di Crema. Il primo fatto risale ai primi di luglio: le è stata rubata dall'auto la borsa con tutto il suo contenuto. Oltre al portafoglio con documenti e bancomat, sono stati sottratti cellulare e foto ricordo che portava sempre con sè. Il secondo, avvenuto lunedì 2 settembre dentro un supermercato della città: qualcuno ha avuto modo di aprirle la borsa che portava a tracolla e le ha rubato il portafoglio, bancomat e documenti”.
'Dov’è finita l’empatia?'
“Mia madre racconta di essersi sentita strattonata, ma viste le numerose persone all'interno del supermercato ha pensato ad uno scontro casuale. Risultato? Si è ritrovata dei prelievi e acquisti su internet che hanno prosciugato completamente la sua pensione minima. Vedete, pensando a quanto capitato a lei, penso a quanti altri è capitato o potrebbe capitare. Possibile che nessuno abbia visto o notato qualcosa? Possibile che non ci sia un addetto alla sicurezza che verifichi? Possibile che non si possa pensare ad un deterrente per evitare che queste cose accadano? Penso a quanti ricevono dei messaggi che credono siano dei loro figli che chiedono soldi e vengono truffati. Penso anche che le persone spesso sono talmente concertrate su loro stesse e suoi propri problemi che non vedono al di là del loro naso. Tutti hanno fretta, tutti devono correre e fare sempre di più per mantenere degli standard di un certo livello per essere conformi a quanto richiesto dal mondo esterno. Ma l'empatia? La solidarietà? Il vivere più lentamente ed assaporarsi cosa ci offre questa vita? Non si rischia in questo modo di correre troppo e alla fine accorgersi di non averla vissuta affatto per la continua ricerca spasmodica di qualcosa che alla fine dentro non ci lascia nulla?”.
‘Gli anziani sono le nostre radici’
“Da poco sto facendo volontariato all'hospice del Kennedy di Crema e una delle cose che mi ha colpito è che molti degli ospiti del reparto non hanno nessuno che gli faccia compagnia, che facciano sentire la loro presenza in un momento critico del fine vita. È vero, spesso alcuni non sono coscienti, ma penso e credo che la presenza di qualcuno vicino la sentano comunque. Sapete mi chiedo: E se succedesse a me? Se succedesse a me l'idea di sapere di avere una compagnia anche silenziosa accanto mi farebbe piacere, non mi farebbe sentire sola. Credo che se qualcun altro se lo chiedesse si darebbe la stessa risposta. Gli anziani sono le nostre radici, la nostra storia e allora perché non pensare in modo più concreto a loro? Noi non rimarremo giovani per sempre e che esempio stiamo dando ai nostri figli? È vero, esistono delle associazioni di volontariato, ma non dovremmo essere tutti partecipi in questa società? Sono convinta che se ognuno di noi mettesse un briciolo del suo amore, sarebbe tutto migliore. Questa è la mia speranza”.