04-03-2018 ore 15:22 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Maltempo nel Cremasco. Animali selvatici, i suggerimenti per aiutarli a sopravvivere

La neve scende ancora copiosa e gelida. Generalmente i primi giorni di marzo sono all’insegna del risveglio della natura. Le gemme sugli alberi si gonfiano e i fiori primaverili fanno la loro timida comparsa. Gli uccelli si rincorrono in cerca del luogo ideale per nidificare. Quest’anno non è proprio così, quattro giorni di freddo e neve intensa stanno mettendo a dura prova la vita di animali selvatici. Sono in pericolo molti passeriformi come verdoni, fringuelli, (nella foto a lato © Dellera), ma anche cinciallegre e cinciarelle, tordi e molti altri.

 

Scarseggiano le provviste

Le campagne ricoperte da una coltre nevosa non permettono una dieta adeguata alle loro esigenze. Scarseggiano le provviste di semi selvatici e insetti terricoli molto ricchi di grassi e proteine. Il freddo e la neve si stanno abbattendo sulla loro fragile natura e se il maltempo continuasse ancora per diversi giorni la loro sopravvivenza potrebbe essere a rischio. Come si può notare dalle foto diversi passeriformi si avvicinano in modo confidenziale ai posatoi messi loro a disposizione in città da alcuni volontari. L’aiuto è più concreto se con generosità mettiamo loro a disposizione del cibo. Sui davanzali, i balconcini, nei giardinetti di casa e ovunque si abbia un minimo di spazio verde. Noci e noccioline macinate, strutto, biscotti e pane secco, semi di miglio e semi di girasole sono gli ingredienti ideali per i passeriformi, granivori ed insettivori o come vediamo nell'immagine accanto (© Dellera), per un bellissimo coniglio selvatico.


Piccoli accorgimenti

Questi cibi costituiscono la loro dieta bilanciata in questi casi di emergenza. Ricordatevi di sospenderla appena terminato il maltempo. Un ulteriore avvertimento è quello di posizionare il cibo in modo da non renderlo facile preda di animali domestici utilizzando delle piccole e sottili reti contenenti il fabbisogno, appendendole ai rametti di alberi o ad altri appigli, oppure spargendoli sui rami alti di alberi o siepi .

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