03-12-2019 ore 20:34 | Rubriche - Crema
di Nina Andreoli

Crema. Servizi dedicati alle persone con disabilità, alla scoperta del centro Fam.Ba

Martedì 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Per sensibilizzare su questo tema, e per dare un servizio ai cittadini, abbiamo intrapreso un viaggio, (iniziato con il nostro articolo sull’Anffas), per conoscere, e per far conoscere, le realtà che si occupano di disabilità a 360 gradi. Questa volta abbiamo incontrato Cristina Crotti e Miriam Rossi del centro Fam.Ba di Crema, sito in via Pombioli 6. Il Fam.Ba è un centro di Neuropsichiatria Infantile (polo territoriale di neuropsichiatria) dell’infanzia e dell’adolescenza, fino ai 18 anni. Qui viene affrontata la disabilità in tutte le sue forme e sfaccettature. Ci si occupa della diagnosi e della riabilitazione delle patologie neuropsichiatriche, in particolare dei disordini differenti di sviluppo del bambino (neuro psicomotoria, linguistica, cognitiva e relazionale”. Direttrice della struttura è la dottoressa Raffaella Bertola.

 

Alcuni dei servizi offerti

Il servizio formazione autonomia è coordinato dalla psicologa Miriam Rossi ed è rivolto a disabili cognitivi lievi adulti dai 16 ai 65 anni. Seguono un programma di sviluppo dell’autonomia a 360 gradi a livello sociale, relazionale e lavorativo. Il Sap è gestito dalle cooperative Igea e Filikà. La responsabile è Luisa Scartabellati che lavora con Denise Ferrari e Laura Coloberti. Il Sap viene garantito per le scuole pubbliche e private con contributo comunale. Il Fam.Ba può anche inoltrare la domanda di accertamento di handicap scolastico con richiesta di sostegno didattico ed educativo all’ex Asl. Inoltre ospita logopedia, neuro psicomotricità, fisioterapia, collabora con figure professionali quali: neuropsichiatra infantile, psicologo clinico, neuropsicologo, psicoterapeuta. Tratta anche disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia.

 

Più attenzione e cura al bambino”

Cosa è cambiato negli anni? E come è mutato l’atteggiamento verso la disabilità? “C’è più cura e più attenzione verso il bambino” spiega la coordinatrice Cristina Crotti: “il progresso, il livello d’istruzione più alto ne hanno aumentato la richiesta. Oggi se un insegnante o un genitore ha un dubbio, si porta il bambino a fare una visita specialistica. Questo è un bene, perché prima si fa una valutazione, prima ci si muove. In questo ambito, è sempre meglio non essere superficiali”. L’appello è quello di non avere paura, di non considerare la disabilità come un’onta o un tabù, ma di agire, per rendere migliore la vita di queste persone”.