03-04-2025 ore 20:06 | Rubriche - Medicina e salute
di Elena De Maestri

Autismo: famiglie cremasche condividono la loro esperienza tra paura e accettazione

Nella giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo, il comune di Crema, in collaborazione con Ats, Asst e con gli enti e associazioni che si occupando di disabilità, ha promosso un convegno in sala Ricevimenti per illustrare il  progetto innovativo autismo: dall’analisi territoriale al progetto di vita, finanziato da Regione Lombardia finalizzato a sostenere attraverso il progetto di vita le persone affette da autismo e le loro famiglie. L’incontro è stato occasione, per le famiglie, di condividere la propria esperienza. È il caso di Carlo ed Emanuela, enitori di un bambino affetto da un disturbo dello spettro autistico. “Abbiamo cominciato un percorso lungo e tortuoso che passa innanzitutto dall’accettazione della diagnosi. Ci siamo sentiti persi e disorientati quel giorno. Ci ha pervaso lo sconforto e la solitudine che nasce principalmente dalla paura di emarginazione”.

 

Grazie alla rete di relazioni

“Grazie all’equipe di professionisti della neuropsichiatria infantile, che ci ha naturalmente supportati dal punto di vista clinico, siamo stati introdotti in una rete di relazioni fatta di operatori educativi, sociali, sociosanitari e realtà del terzo settore che ha immediatamente invertito l’iniziale visione. Matteo oggi sta bene, a scuola ci raccontano di miglioramenti continui dal punto di vista didattico ma anche sociale. Nostro figlio fa sport, usciamo a passeggiare, andiamo all’oratorio dove oggi, possiamo anche permetterci di sederci al tavolo per bere un caffè, osservandolo a distanza come fanno tanti altri genitori. Questo progetto ci ha restituito speranza ed oggi lo vogliamo dire a tutti affinché la nostra storia possa replicarsi infinite volte”.

 

L’esperienza di Over Limits

“L’efficacia del progetto – racconta Angelo Suardi, educatore di Asd Over Limits, che ha portato la propria testimonianza in rappresentanza di tutte le associazioni del terzo settore coinvolte – è anche nella capacità di raccogliere le necessità di un territorio e restituirle a realtà come la nostra. Oltre a poter contribuire sul singolo utente come e dove richiesto, abbiamo potuto allargare l’offerta dei servizi in modo da rispondere più puntualmente ai concreti bisogni”. “L’obiettivo principale del progetto – ha sottolineato Carolina Maffezzoni, direttore sociosanitaria di Asst Crema - non è mai stato quello di aumentare il numero di persone prese in carico o di prestazioni erogate, quanto la messa a punto di un modello innovativo fondato sulla multi disciplinarietà e sulla capacità di fare rete”.

 

Piattaforma per la presa in carico

Dopo la costituzione di un Centro Multiservizio Territoriale per l’accoglienza, la diagnosi, la valutazione e la progettazione personalizzata del percorso da seguire è stata predisposta una piattaforma che potrebbe eventualmente essere integrata con i sistemi informativi regionali di gestione della presa in carico e del fascicolo sanitario elettronico. I soggetti che hanno aderito al progetto provengono da diversi comuni del territorio ed hanno età e livelli di gravità differenti. Nello specifico sono state effettuate valutazioni multidimensionali su 29 soggetti, di cui 18 minorenni e 11 giovani adulti.