03-04-2020 ore 20:51 | Rubriche - Costume e società
di Andrea Galvani

Avvocati penalisti, difendere i diritti di tutti durante l’emergenza sanitaria del Covid-19

“Il momento che stiamo vivendo ci ha costretti a rivolgere la nostra attenzione alla salute, alle professioni sanitarie e a tutte le attività ritenute necessarie alla ‘sopravvivenza’ di ognuno. Non è, quindi, immediato pensare che tra le professioni indicate come ‘indispensabili’ ci sia l'attività dell'avvocato”. Come spiega la penalista cremasca Micol Parati, “il ruolo si differenzia molto a seconda che si debba affrontare una questione di tipo civile o di tipo penale”.

 

I diritti fondamentali

“Per quanto attiene, in particolare, al processo penale, il difensore deve svolgere la propria attività professionale senza deroghe quando si tratta di tutelare persone sottoposte a misure cautelari (quali, ad esempio il carcere o gli arresti domiciliari) o quando i propri assistiti stanno scontando una pena definitiva e hanno diritto ad accedere alle misure alternative alla detenzione (così come indicato nel DL 11/2020). E, ancora, quando si devono svolgere determinate attività, indifferibili e non ripetibili, di raccolta della prova e, infine, quando si abbia a che fare con le vittime di un reato. I diritti fondamentali, quali la libertà personale, infatti, non possono e non devono mai essere compressi più di quanto strettamente necessario e non è accettabile un rinvio nella valutazione della posizione di un singolo perché ci sono emergenze di carattere nazionale. Nell’ipotesi, poi, in cui si stia difendendo una vittima di reato, sarà necessaria un'attività che ne solleciti la tutela”.

 

Violenza di genere

“Mi riferisco, in particolare, alle vittime di violenza di genere, ora ancora più deboli ed esposte. L’avvocato penalista, anche in questo momento di forte emergenza e di pericolo per la vita di ognuno, deve, quindi, recarsi in carceri, in Tribunali o presso commissariati e caserme per espletare l‘attività di difesa del proprio assistito, anche se a volte si trova di fronte Tribunali oberati, privi di personale e refrattari alle novità, circostanza che non favorisce un sereno svolgimento del lavoro. Oltre alla tutela del singolo assistito, demandata ad ogni professionista, alcune associazioni, in particolare l'Unione Camere Penali Italiane, vigilano sull’effettiva garanzia dei diritti fondamentali di tutti, in particolare dei più deboli”.

 

La situazione carceraria

“È di qualche giorno fa l'appello al ministro Bonafede affinché ci si occupi delle carceri, vere e proprie bombe pronte ad esplodere a causa del sovraffollamento e dell'impossibilità di impedire contagi fra i detenuti. Ancora, un richiamo viene fatto al rispetto delle regole processuali laddove si renda necessario, in via eccezionale, un processo a distanza, affinché tutto questo non diventi una prassi a discapito di diritti costituzionalmente garantiti, quali l'oralità del processo e il diritto alla partecipazione allo stesso. È comprensibile che, in questo momento, l’attenzione sia rivolta a chi sta lavorando per salvare vite e a chi, purtroppo, è colpito dal virus, ma è altrettanto importante che tutti i diritti acquisiti in anni di evoluzione giuridica non vengano sacrificati in nome dell'emergenza che, ci si augura, possa finire presto”.