E’ il cremasco Dario Guerini Rocco, il nuovo direttore della struttura complessa di riabilitazione neuromotoria dell’Asst di Crema presso il polo ospedaliero santa Marta. Laureato in medicina all’Università degli studi di Milano nel 1988, si è specializzato presso lo stesso ateneo in terapia fisica e riabilitazione nel 1991. Ha preso servizio a Rivolta d’Adda nel mese di febbraio, dopo aver lasciato analogo incarico, di cui era titolare dal 2020, presso l’Asst Bergamo Est a Gazzaniga. “A Rivolta d’Adda ho trovato una bella realtà, un ambiente propositivo, con professionisti competenti e desiderosi di crescere. L’unità operativa accoglie in regime di ricovero pazienti in fase post acuta con danni neurologici che, nella fase immediatamente successiva all’evento acuto, possono godere di un importante recupero funzionale. In regime ambulatoriale, sia a Rivolta che a Crema, vengono, invece, trattate patologie non in fase acuta che incidono in larga misura sulla qualità della vita”.
Recupero delle funzionalità neuromotorie
“In linea generale, l’obiettivo della riabilitazione è quello di garantire un recupero delle funzionalità neuromotorie per assicurare un buon grado di autonomia nella vita quotidiana. Lo sguardo di chi riabilita è globale per definizione. Non possiamo esimerci dal considerare la persona di cui ci prendiamo cura, la sua motivazione al recupero, ma anche il suo contesto familiare e sociale, il suo setting di vita. Quello della riabilitazione è un processo di cura, rispetto al quale il paziente è parte attiva, anzi ne è il protagonista. Non è l’unico ovviamente, ma il primo ingrediente utile per la buona riuscita di un progetto riabilitativo con obiettivi chiari è la motivazione”.
Multidisciplinarietà dell’equipe
“Il secondo è la multidisciplinarietà dell’equipe, ovvero la capacità di lavorare in rete ed integrare diverse professionalità. L’equipe riabilitativa, coordinata dal medico fisiatra, definisce il progetto riabilitativo personalizzato in cui vengono declinati gli obiettivi funzionali da raggiungere, attraverso il coinvolgimento di diverse figure professionali: fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, assistente sociale”. Un accompagnamento si rende necessario anche dopo la degenza. E, proprio in tal senso, Guerini Rocco vede prospettive di sviluppo: “E’ fondamentale intensificare le relazioni con il territorio in senso ampio, affinché le persone abbiano sempre un punto di riferimento. Guardo con slancio a sinergie proficue non solo con le strutture sociosanitarie della nostra Asst, ma anche con rsa del territorio, medici di medicina generale, associazioni affinché possa essere garantita la continuità della presa in carico”.