La rete medica e socio assistenziale del territorio cremasco si è riunita oggi nella sala Ricevimenti del comune cittadino per parlare di autismo e in particolare per illustrare l’analisi territoriale legata al progetto di vita delle persone con disabilità. Il sindaco Fabio Bergamaschi ha portato il saluto evidenziando come “nel recupero degli ex Stalloni ci sia un progetto legato alla disabilità”. Si è dichiarato soddisfatto dell’alleanza nata tra cittadini, enti ed istituzioni su questi temi. Il convegno si è svolto nella giornata internazionale per la consapevolezza dell’autismo. Per l’Asst di Crema è intervenuta Carolina Maffezzoni, direttrice socio sanitaria. Tra il pubblico molti medici e operatori sociali come Virginio Salvi, direttore della psichiatria dell’Asst cittadino, con la direttrice dell’Uonpia Alessandra Foppa Pedretti, l’assessore di Soncino Roberto Gandioli e il delegato ai servizi sociali Carmine Troiano, col capogruppo di Ripalta Cremasca Federico Brigatti.
Centro di vita indipendente
Maffezzoni ha ribadito l’importanza di “restituire quanto è stato fatto sul campo”. L’assessore ai servizi sociali di Crema, Anastasie Musumary, ha ricordato il lavoro cooperativo svolto con la comunità. Il progetto sull’autismo nasce dalla collaborazione tra comune, Asst, Ats e terzo settore. È stato implementato in questi mesi il centro di vita indipendente nella casa di comunità di via Gramsci inglobando nel percorso associazioni come Fondazione Alba Anffas Crema, Over Limits, associazione Diversabilità Ripalta Cremasca, Comunità sociale cremasca, cooperativa Koala, Igea, Mai stati sulla Luna, Meraki e Sentiero. Lo sportello si occupa di accoglienza, consulto, mappatura di servizi, iniziative per una vita indipendente di persone con fragilità”.
Prospettive future
Il convegno si è addentrato nella parte più tecnica, lasciando spazio a medici e operatori socio assistenziali. La neuro psichiatra dell’età evolutiva Foppa Pedretti ha aggiornato il progetto con le prospettive future in età evolutiva e adulta: “Il percorso, in fase sperimentale, è nato nel 2022 e si è protratto fino al 2025. Da giugno fino a settembre l’osservazione dei risultati per capirne la replicabilità. L’ente capofila è l’azienda di tutela della salute della Val Padana. Per l’Asst si è aggiunto il project manager e la direzione socio sanitaria. L’obiettivo è la creazione di un modello di presa in carico multi disciplinare con criteri sostenibili e replicabili affinché diventino una progettualità ordinaria. Al centro ci sono sempre la persona e la famiglia a cui si aggiungono le relazioni naturali e informali, che rappresentano valore aggiunto a una rete già consolidata”. Davide Vighi, direttore della Comunità sociale cremasca ha strutturato il suo intervento sullo stato dell’arte della sperimentazione a partire dagli strumenti in uso per proseguire nel percorso.