“Il nostro impegno si gioca nell’arco della vita. E la vita delle persone si vive 365 giorni l’anno. Non solo il 2 aprile”. Con questa consapevolezza espressa dalle parole della referente d'area Raffella Faggioli Anffas Crema ed il polo di neuropsichiatria infantile Il tubero celebrano la Giornata mondiale per la consapevolezza dell'autismo. “Forse – spiega Faggioli – questa iniziativa può essere utile per capire quanta strada è stata fatta. Per fare il punto della situazione”. Poi, però, si rende necessario continuare a camminare. Con impegno, sforzo e dedizione. Per il coordinatore Fabrizio Carrera: “noi operatori dobbiamo guardare sempre avanti, continuare convintamente nell’evoluzione e nella crescita dei nostri servizi cercando di rispondere alle esigenze delle persone autistiche, delle loro famiglie e del territorio”.
L'evento in regione
L'associazione ha scelto di diffondere oggi il video presentato ieri all'auditorium Testori di palazzo Lombardia in occasione dell'evento organizzato dall'assessorato regionale alla disabilità. I servizi sperimentali intensivo ed educativo rivolti ad adolescenti e preadolescenti con disturbi dello spettro autistico vengono raccontati dai sorrisi, dagli sforzi, dai giochi condivisi ed individuali dei protagonisti. Il polo di neuropsichiatria infantile Il tubero oggi risponde ai bisogni di oltre 150 famiglie. Nato come servizio di consulenza pedagogica, ha ottenuto il riconoscimento di polo di neuropsichiatria infantile dalla Regione Lombardia, accreditandosi nel 2011.
'Continuiamo a camminare insieme'
Anffas non perde occasione di far conoscere un modo di essere, che merita di essere ascoltato. “Non giudicato, ma ascoltato. Per una volta, in questa giornata che offre l’opportunità di conoscere le persone autistiche spogliamoci dei pregiudizi, abbattiamo le distanze, la diffidenza ed impariamo a guardare la diversità con occhi nuovi. Scopriremo tanti modi di essere così diversi: semplicemente unici”. Secondo la presidente di Anffas Crema aps Daniela Martinenghi “le iniziative di sensibilizzazione servono a questo: a farci sentire più vicini, tutti, nella nostra diversità. Facciamo in modo però che non succeda solo oggi, che il cammino per l’inclusione venga davvero fatto insieme: associazioni, famiglie, persone con disabilità, istituzioni e territorio”.