Settimo disco dei mitici Yes, uscito il 28 novembre del 1974 per la Atlantic Records, Relayer riproduce la composizione di Close to the Edge (del 13 settembre 1972), pietra miliare della loro discografia, con una lunghissima suite che riempie l’intero lato A dell’LP. Questa la line up, orfana di Wakeman e Bruford: Jon Anderson voce, Steve Howe chitarre e cori, Chris Squire basso e cori, Alan White batteria e percussioni. La storia vuole che per il delicato ruolo del tastierista, il gruppo abbia provato molti musicisti, tra i quali anche il grande Vangelis. Alla fine la scelta ricadde sullo svizzero Patrick Moraz, proveniente dai Refugee, che rimase con gli Yes solo per questo album.
Guerra e pace
The Gates of Delirium, un brano lungo e complesso ispirato al romanzo di Lev Tolstoj Guerra e Pace, è la prima traccia che si snoda tra tradizione classica e sezioni cantate a più voci tipica espressione degli Yes, con i testi criptici e poetici di Anderson, intenso uso delle percussioni non sempre convenzionali. La leggenda narra infatti che prima di ogni registrazione White e Jon si fermassero da uno sfasciacarrozze a recuperare pezzi di lamiera da utilizzare per creare rumori fastidiosi da aggiungere alle parti strumentali.
Roger Dean
È però impossibile parlare degli Yes senza citare Roger Dean e i paesaggi fantastici da lui creati per realizzare le mitiche copertine di quasi tutti i loro album. L’artista britannico, classe 1944, originario di Ashford, una cittadina del Kent, ad un'ottantina di chilometri a sud di Londra, ha curato anche la scenografia di moltissimi loro concerti, offrendo la propria creatività ad altri gruppi e persino al design. Relayer è un disco che fa da sempre discutere: è la brutta copia di Close to the Edge o una l’eccellenza discografica contemporanea? Ai posteri l’ardua sentenza.