Convegno tanto delicato quanto importante, specie per gli adolescenti, quello che si è svolto in sala Alessandrini sabato 29 marzo. Iniziativa organizzata dall’istituto Galileo Galilei in collaborazione con l’associazione italiana donne medico sezione di Crema. L’argomento era La prevenzione della salute riproduttiva, con un focus dedicato ai rischi legati ad atteggiamenti che possono portare a infezioni dell’apparato genitale riproduttivo. I saluti istituzionali sono stati affidati alla dirigente scolastica Paola Orini e alla presidente dei medici donna Antonia Carlino, ginecologa. In sala anche i consiglieri regionali Matteo Piloni e Riccardo Vitari, l’assessore comunale all’istruzione e pari opportunità Emanuela Nichetti, il direttore dell’unità operativa di urologia di Asst Crema Giuseppe Salinitri e Anna Marinella Firmi, direttore del dipartimento di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats Val Padana. Durante l’incontro è stata ribadita l’importanza dell’uso delle precauzioni, che non limitano la libertà sessuale, anzi rappresentano un segno di rispetto, garantendo al partner salute e benessere.
Le infezioni più comuni e trasmissibili
La parola d’ordine del convegno è stata la prevenzione. Le malattie sessualmente trasmissibili, che in tempi lontano erano un tabù di cui non parlare, ora vanno affrontate con tempestività. Diversi i temi sul tavolo, sviluppati dai vari relatori: la ginecologa Giovanna Stellato ha parlato delle infezioni più comuni, come si trasmettono e quali sono. La medicina ha fatto passi da gigante sulla cura e sulla prevenzione di queste patologie, che sono comunque ancora frequenti, fastidiose e in alcuni casi invalidanti. È necessario avere particolare attenzione: nel momento in cui il micro organismo infetto si insedia nel corpo, la persona non avverte ancora i sintomi, ma è già contagiosa. La diagnosi si effettua attraverso visita medica, esami ematici, tampone vaginale, uretrale o anale e prelievo diretto delle lesioni. Si è parlato di sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi, tra quelle più comuni e curabili, passando all’Hpv, di cui esiste un vaccino somministrabile dai 12 anni, l’epatite B e l’Hiv. Di quest’ultime esistono delle profilassi anti retrovirali che, assunte regolarmente, riducono la replicazione virale, consentono di controllare l'infezione e garantiscono, a molti soggetti affetti dal virus, una vita piena e lunga.
Cambiamenti fisici
Anna Marinella Firmi ha posto l’accento sull’importanza del vaccino contro il papilloma virus, di cui si sta facendo una campagna di sensibilizzazione a tappeto. Si stima che in Italia quasi cinque mila casi di tumore siano attribuiti ad infezioni croniche legate all’Hpv, quali il cancro alla cervice uterina, alla vulva, alla vagina, all’ano, alla cavità oro faringea. La mortalità in cinque anni dalla diagnosi è del 61 per cento nei casi di tumore oro faringeo e alla vagina, del 44 per cento anale, del 41 per cento alla vulva, al 26 per cento al pene. Informasi e consultare il medico in caso di dubbio è fondamentale. Il tasso di trasmissione dell’Hpv con rapporto eterosessuale è di 3,7 casi per cento persone al mese. L’infezione può regredire, persistere o progredire. Il vaccino anti Hpv, unito allo screening periodico, è efficace nella prevenzione del tumore alla cervice uterina. La somministrazione è indicata dai nove anni. Fino ai 14 sono due dosi, mentre se si somministra al di sopra dei 15 sono tre. In Italia il vaccino è offerto gratis alle ragazze e ragazzi dai 12 anni.
Interventi tecnici
Il convegno ha integrato anche aspetti medico tecnici come la conservazione degli ovociti, argomento trattato dalla ginecologa Paola Persico. Gli ovuli vengono prelevati dopo il ricorso a cicli di stimolazione ovarica, per essere poi conservati a temperature molto basse, ovvero crioconservati in azoto liquido in apposite bio banche, mantenendoli inalterati nel tempo, per anni o decenni. L’intervento finale è stato affidato alla ginecologa Carlino per parlare di ambiente e interferenti endocrini che causano l’inverno demografico. Secondo Emanuela Nichetti, “nella scuola italiana, purtroppo, non sono ancora stati inseriti corsi di educazione all'affettività e alla sessualità. Alla luce delle ultime statistiche sulle violenze di genere, sulle infezioni sessualmente trasmissibili e sulle interruzioni di gravidanza nella popolazione giovanile, sarebbero assolutamente necessari. Fornire ai ragazzi e alle ragazze questi strumenti e informazioni consente di ridurre le attività sessuali non protette, con l’obiettivo non solo di diminuire il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, ma anche di incorrere in gravidanze non desiderate”.