01-03-2025 ore 18:41 | Rubriche - Medicina e salute
di Annamaria Carioni

Impatto del cellulare su cervello e postura: Gennuso e Nicardi incontrano genitori e ragazzi

Venerdì 28 febbraio alle ore 20.45 presso l'oratorio di Trescore Cremasco si è tenuto l'incontro formativo “L'impatto dello smartphone sul cervello e sulla postura”, il terzo appuntamento rivolto a genitori, educatori e ragazzi sul tema del rapporto tra minori e cellulari. Dopo aver affrontato, nel primo incontro a fine gennaio, l'interazione tra l'uso del telefonino e lo sviluppo di mente, corpo e relazioni e la necessità non rinviabile di educare all'utilizzo consapevole di questo device nella seconda serata, è arrivato il momento di comprendere quanto la simbiosi con questo strumento di comunicazione, del quale nessuno sembra poter fare a meno, incida sulla salute del cervello e di tutto il corpo.

 

Il Patto di Comunità
L'iniziativa si inserisce all'interno del Patto di Comunità Territoriale di Trescore Cremasco, ente locale del subambito di Sergnano, e mira a  rinforzare i legami e le competenze della comunità con occasioni formative e promozione del volontariato in un intenso calendario di incontri di formazione e aggregazione. Questo terzo appuntamento, a cura di Eduway, impresa sociale che dal 2021 progetta, realizza e divulga proposte educative, nella profonda convinzione che l'educazione sia una delle vie maestre per portare beneficio alle persone e ai sistemi, contribuendo a migliorare la società, è stato introdotto da Michela Oleotti, formatrice di teatro sociale e Community Maker presso Consorzio sul Serio, che lavora presso CSV Lombardo sud ets e che ben conosce i progetti di Comunità Sociale Cremasca in questo ambito.

 

Fare Legami
Uno dei progetti che ormai da anni promuove e sviluppa sinergie tra enti pubblici e privati, parrocchie e oratori e cittadini è “Fare Legami”: basato sui cosiddetti “patti generativi”, accordi che i cittadini stipulano con la comunità, impegnandosi a seguire un programma di attivazione e responsabilizzazione per uscire dalla criticità della propria condizione, essi prevedono proprio la creazione di momenti, in cui gruppi di persone, appartenenti alla stessa comunità, si riuniscono per identificare i propri bisogni e sviluppare insieme risposte di aiuto e mutualità. Fare legami è promuovere alleanze per favorire la nascita e lo sviluppo di comunità educanti.

 

Lo smartphone non è un oggetto neutro
Davanti ad un nutrito gruppo di genitori, ad un gruppetto di adolescenti, al vicesindaco Miriam Maianti e al vicario parrocchiale don Alessandro Vanelli, a testimoniare con la loro presenza che i patti di comunità possono trovare forza e vita nelle fattive sinergie, due navigati relatori hanno tenuto banco, mantenendo vivo l'interesse sia degli adulti che dei ragazzi. Il neurologo Michele Gennuso, direttore del dipartimento di Riabilitazione presso la Fondazione Teresa Camplani di Cremona, in energica e simpatica staffetta con Paolo Nicardi, fisioterapista presso la Fondazione Benefattori  Cremaschi, ha iniziato per primo ad intrattenere e far riflettere sul tema della serata.

 

Giovani e cellulari
“I ragazzi presenti hanno tutti il cellulare? - ha esordito il medico, che è anche docente di fisiologia del sistema nervoso presso l'università degli Studi di Brescia e sa molto bene come interagire con il suo uditorio per mantenere desta l'attenzione. Un coro di giovani voci ha risposto all'istante: “Certo!”. Così è iniziato un viaggio di circa un'ora e mezza, in cui è stato possibile imparare di più sul funzionamento del cervello e sulla postura del corpo e comprendere come spesso non siamo consapevoli di quanto tempo sottragga alla vita lo strumento digitale, che è diventato una propaggine della nostra mano.“La gioventù di oggi è maleducata – ha incalzato Gennuso, chiedendo ai ragazzi se fossero d'accordo e sorprendendo tutti con una rivelazione – Questa frase è di Socrate”. 

 

Il cervello, organo della relazione
E' seguita una breve ed interessante lezione di anatomia: con parole semplici ed immagini eloquenti, Gennuso ha illustrato le funzioni precipue del tronco encefalico, dei lobi cerebrali, spiegando che il lobo frontale, costituito da 7 milioni di cellule e molto sviluppato nella specie umana, determina l'identità, il pensiero e il desiderio. “Il cervello gestisce ciò che abbiamo e contemporaneamente ci attiva per desiderare ciò che non abbiamo”. Con tono familiare e comprensibile a tutti, il medico si è addentrato in un racconto affascinante intorno alla serotonina, alla dopamina, agli stimoli sensoriali spiegati con filmati ed esempi pratici coinvolgenti. Di grande impatto è stata la metafora del cervello dell'adolescente come una casa a tre piani: al piano terra i bisogni primari, in quello intermedio le emozioni e al piano più alto le funzioni cognitive, una casa che crescerà più o meno solida in base alle esperienze fatte durante la vita

 

Il cervello è come il pongo
Ogni volta che facciamo un'esperienza il cervello viene plasmato. Questo è l'assist che dà modo di intervenire a Paolo Nicardi: “Le esperienze si fanno anche con il corpo, con le mie esperienze sensoriali costruisco strategie motorie”. Anche il fisioterapista sa come dialogare con i presenti: con termini diretti ed efficaci illustra l'anatomia della schiena e ne spiega sia il corretto funzionamento, sia le possibili patologie. “La schiena ci sorregge, è elastica e forte – prosegue accompagnando l'interessante esposizione con immagini - Le curve della nostra schiena sono importanti: se fosse assolutamente dritta il peso non sarebbe distribuito correttamente”. Il fisioterapista porta come esempio il  ponte di San Francisco e le foto di alberi diversi e lascia tutti a bocca aperta, quando passa in rassegna la quantità di pesi, che riesce a sopportare la nostra colonna vertebrale.

 

Ascolta il tuo corpo
C'è anche il tempo di fare un esercizio pratico di ascolto del proprio corpo, in una sorta di breve meditazione, guidata dalla voce rassicurante di Paolo: si sperimenta di persona il peso della testa in condizione di rilassamento e la tensione che genera restare piegati sul cellulare. Poi il fisioterapista cremasco ricorda l'importanza dell'esercizio fisico e dello sport, che abbassano i livelli di ansia e migliorano l'umore, aiutano a controllare il peso e a prevenire una lunga serie di malattie. Questo invito è fondamentale per combattere anche la sindrome da cellulare: nei giovani over 30 gli studi hanno riscontrato un notevole aumento di artrosi cervicale.

 

Un vivace dibattito
La serata sta volgendo al termine, ma si respira la volontà di restare, di approfondire ancora, di rivolgere domande, del tipo “perché si sta tanto sul cellulare“ oppure “è utile geolocalizzare i figli” e ancora “come dare regole per un uso consapevole e limitato dello smartphone”. I due esperti rispondono con altrettante domande, che invitano a non smettere di interrogarsi e mettere in atto strategie educative efficaci: Quanto tempo stai seduto? Lo sapete che la società italiana di pediatria dice di non dare cellulari prima di 14 anni? Quanti di voi dormono con il cellulare sul comodino? Lo smartphone è un'esplosione di opportunità: cultura, formazione, relazioni, lavoro, viaggio, espressione, intrattenimento, ma gli adulti devono educare ed educarsi al suo utilizzo consapevole.