31-10-2014 ore 20:36 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, caserma dei vigili del fuoco. Scrp, durante l'assemblea dei sindaci la fine arte della politica e la tempistica del dissenso

Non è certo mancato il dibattito all'ultima assemblea dei sindaci di Scrp, tenuta presso il comune di Crema mercoledì scorso, alla presenza dell'81,6% dei soci della Società cremasca reti e patrimonio. In programma l'aggiornamento della gara d'appalto per l'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti, i varchi elettronici, la caserma dei Vigili del fuoco ed il canile.

 

L'inversione dell'odg

I punti all'ordine del giorno sono stati invertiti, ponendo la caserma come prioritaria, data anche la presenza in sala del comandante provinciale Fiorenzo Fiorello e del suo vice Massimiliano Russo. Il comandante provinciale, con grande pacatezza ma altrettanta fermezza, ha spiegato che nel caso non vengano effettuati lavori migliorativi sull'attuale struttura di via Macello, in particolare per quanto concerne l'adeguamento dell'impianto elettrico e la rimozione dell'amianto, il distaccamento verrà chiuso.

 

Ha fatto la sua epoca

“La struttura di Crema – ha spiegato Fiorello – ha 50 anni di storia, ha fatto la sua epoca. Ci sono i fili a piattina, fissata alla parete con il chiodino”. Il comandante, arrivato da Lecco a Cremona lo scorso 15 settembre - “senza averlo richiesto, ma da servitore dello Stato ho obbedito” - è presto andato al sodo: “Crema non è assolutamente adeguata agli standard di sicurezza del lavoro e di igiene. Non posso sottoporre il mio personale a questi rischi, devono effere forti e sani per poter lavorare”.

 

L'aut aut

Il sindaco di Casaletto Ceredano, (Aldo Casorati), seguito dal collega di Casale Cremasco e Vidolasco (Antonio Grassi) non ha gradito l'aut aut del comandante. Hanno condiviso la preoccupazione per l'attuale situazione ma hanno spiegato che se nel caso del canile i sindaci sono stati costretti da vincoli di legge ad accettare un contributo di 0,90 centesimi per ognuno dei 160 mila cittadini, non avrebbero lasciato passare senza adeguati approfondimenti l'idea di chiedere ai cremaschi un ulteriore obolo di 0,38 ciascuno per cinque anni.

 

Le criticità

Grassi ha ricordato che negli anni scorsi, sotto la guida Bruttomesso, Crema s'era detta disposta a finanziare da sola la nuova caserma. Una vicenda piuttosto controversa che non arrivò ad una positiva conclusione e anzi portò alle dimissioni dell'allora assessore alla sicurezza, Walter Longhino. Critiche anche dal sindaco di Spino d'Adda, Paolo Riccaboni e dal sindaco di Soncino, Luigi Pedretti. I primi cittadini hanno lamentato di non aver ricevuto l'ipotesi progettuale prima dell'assemblea e di averne scoperto i dettagli, in particolare il contributo economico spalmato a livello territoriale, solo una volta arrivati in sala.

 

La via d'uscita

Un intervento di prodigiosa arte oratoria di Gianni Rossoni ha ricucito il crescente dissenso e offerto una positiva risoluzione del problema. Il sindaco di Offanengo, in quanto membro del comitato ristretto e quindi dettagliatamente a conoscenza del progetto in discussione, s'è detto dispiaciuto per non aver contribuito ad informare per tempo e con dovizia i colleghi. Un 'disguido', chiamiamolo così, che non potrà essere ripetuto nel futuro.

 

La questione di metodo

Incassato il successo di Rossoni, la direzione di Scrp ha chiesto ai sindaci di esprimere per alzata di mano la propria adesione o contrarietà a quanto proposto. Un parere d'indirizzo, che andrà dettagliato in un'apposita delibera e ratificata nei consigli comunali di tutto il Cremasco. Riccaboni ha deciso di non partecipare al voto, mentre Grassi è stato l'unico a votare contro. Ecco le sue motivazioni: “L'assemblea, che, non dimentichiamolo era l'assemblea di una società, si è svolta secondo due aspetti che non posso condividere. Il primo, più importante, è il mancato invio ai soci dell'oggetto inerente la discussione, la seconda meno importante ma non da sottovalutare, la partecipazione al dibattito di due persone - il comandante ed il vice comandante dei vigili del fuoco - che non figurano tra i soci. Se è condivisibile la convocazione per un'audizione del comandante e del suo vice, non è condivisibile la loro partecipazione attiva, quindi con interventi, al dibattito che ha preceduto la votazione”.

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