"Spiace vedere come la minoranza ha gestito ieri sera il dibattito in consiglio, perché, nonostante il percorso fatto insieme in commissione politiche sociali, non è stato riconosciuto nulla di quanto l’amministrazione ha agito, anche in termini di ascolto, per giungere alla nuova convenzione con le scuole di infanzia paritarie, né lo sforzo economico messo in campo per sostenerle”. Così l’assessora Emanuela Nichetti torna sulla seduta fiume dedicata al rinnovo della convenzione con le scuole paritarie. Rinnovo approvato coi voti della maggioranza e con la minoranza che ha deciso lasciare l’aula al momento del voto. “Rispetto a quello della precedente – spiega l’assessora - la convenzione aumenta il suo valore del 24 per cento”. Cifra comprensiva “degli aumenti delle quote pro alunno, dei contributi alle scuole di quartiere e delle quote pasto a santa Maria oltre al numero degli alunni iscritti”.
Libertà educativa
La titolare della delega all’istruzione ribadisce “l’importante funzione sociale, soprattutto nei quartieri”, delle scuole paritarie. Va detto però che “non offrono un servizio solo a beneficio del comune, ma sopperiscono alle carenze dello stato e della regione, che non hanno saputo offrire ai bambini e alle loro famiglie un servizio per il segmento 0-6 anni degno di un paese civile”. Parlando di “libertà di scelta educativa”, per l’assessora “dovrebbe essere offerta a tutti la possibilità di frequentare gratuitamente una scuola statale o, in alternativa, la scuola paritaria prescelta con minor spesa per le famiglie. Anche stato e regione dovrebbero quindi supportare in modo significativo le scuole che stanno sostituendosi a loro per fornire questo fondamentale servizio”.
La sproporzione
Entrando nei dettagli dei bilanci che le paritarie di Crema hanno consegnato all’amministrazione locale, è interessante confrontare le quote trasferite dal ministero e dalla regione Lombardia con i soldi stanziati dal comune: “è evidente e poco giustificabile la sproporzione. Ad esempio, nel 2023 alla scuola di santa Maria lo stato italiano ha riconosciuto 49.301 euro, la regione Lombardia 4.685 euro e il comune di Crema 41.681 euro”. Le stesse associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana “hanno inviato alle forze parlamentari alcune proposte di emendamenti al Ddl Bilancio 2025” perché “non riporta alcun provvedimento né in termini di incremento dei fondi esistenti a favore delle scuole paritarie, né in termini di strumenti che favoriscano la libertà di scelta educativa delle famiglie”
Problema nei rapporti
Secondo l’assessora Nichetti a tutto ciò si aggiunge “un problema anche nei rapporti tra le scuole paritarie: spiace che non riescano a fare rete e a trovare fra loro un accordo che possa andare incontro a quegli istituti che versano in situazioni più difficili, per oggettive problematiche. Parliamo ad esempio di pochi alunni e delle spese di manutenzione straordinaria per la conservazione degli stabili”. Un tema già evidenziato lo scorso anno, quando le scuole erano state costrette a fronteggiare aumenti significativi delle bollette di luce e gas. “Anche allora – conclude l’assessora - era stata l’amministrazione a contribuire alla risoluzione del problema, anticipando il versamento dei contributi. Purtroppo, anche in momenti di difficoltà, non c’è tra le scuole un “mutuo aiuto” e pare che sia solo il comune a dover dare risposta alle richieste. E anche quando cerca di darle, è triste che non si veda riconosciuto lo sforzo messo in campo”.