30-03-2020 ore 20:36 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Pazienti Covid al Kennedy, la Fbc ha tentato di rassicurare sindaco e capigruppo

Novità per quanto riguarda la prossima accoglienza nella struttura di via Kennedy di una ventina di pazienti Covid-19 “clinicamente guariti” ma non ancora “negativizzati”, dimessi dall’ospedale o accolti su richiesta dei medici di base, in questo caso provenienti dal loro domicilio. Nella giornata di oggi si è tenuta una lunga videoconferenza (dalle 16 alle 18 abbondanti) tra i vertici della struttura sanitaria, i capigruppo del consiglio comunale e il sindaco, tra i quali (per la prima parte) anche alcuni membri della Giunta.

 

La richiesta di chiarimento

In estrema sintesi, la direzione della Fondazione Benefattori Cremaschi ha risposto alle richieste di chiarimento dei referenti politici, di fatto confermando la decisione (già presa) di dar seguito alla richiesta dell’Ats Val Padana. Nessuno dei consiglieri comunali ha avanzato dubbi sulle competenze professionali in seno alla Fondazione. È stato sottolineato che nelle ultime settimane sono stati dimessi tutti i pazienti impegnati nella riabilitazione che potevano lasciare la struttura, in modo da liberare posti e al tempo stesso ovviando a possibilità di contagio.

 

Padiglione dedicato

A chi ha avanzato il timore che i pazienti andranno incontro ad un maggiore isolamento, la Fondazione ha ribadito che saranno accolti “in modo sicuro e protetto” nel padiglione san Gabriele, separato dalla struttura e con un ingresso indipendente. Saranno curati da “personale specifico dedicato, riducendo i rischi per i degenti degli altri nuclei”. Non sarà in alcun modo coinvolta la Rsa Camillo Lucchi di via Zurla. Inoltre, le forze in campo – stando alla struttura sanitaria – saranno adeguate. In questi giorni stanno rientrando dalla quarantena buona parte degli operatori sanitari. Erano assenti in 120 su 390, un dato elevato perché oltre a quelli risultati positivi al Covid si è dovuto allontanare dal posto di lavoro tutti i colleghi coi quali erano venuti in contatto. Al momento di difficoltà ha ovviato la disponibilità del personale, che ha accettato di fare degli straordinari per coprire i colleghi assenti.

 

La mortalità

Tra i capigruppo del consiglio comunale è emerso qualche dubbio sui dati riguardanti la mortalità. Dall’inizio dell’anno, al Kennedy i deceduti sono stati 14 e alla Rsa di via Zurla sono 66. Numeri impressionanti, soprattutto perché in tutto l’anno scorso i decessi in via Zurla erano stati 58. La Fondazione ha spiegato che per quanto riguarda le Rsa, la mortalità lombarda si attesta sul 35%, mentre a Crema è di uno o due punti percentuali più bassa. Attualmente gli ospiti della struttura positivi al Covid sono 25 e dati in significativo miglioramento.

 

Escluse le alternative

Durante la riunione si è parlato della possibilità di trovare soluzioni alternative: dall’ex convento delle Canossiane al Palace Hotel (struttura alberghiera dismessa). L’obiezione della Fondazione è stata piuttosto chiara: perché gravare sulle tasche dei cittadini spendendo soldi per adeguare altri luoghi quando il Kennedy è già strutturato, ha tutto pronto, dalle competenze al personale? Inoltre il personale sanitario – ha sottolineato la direzione della Fbc - sarà più coperto contro i rischi perché arriveranno anche i tamponi. Per concludere, è stata anche effettuata un’approfondita sanificazione di tutti gli ambienti. Nel pomeriggio di domani (martedì 31 marzo) è in programma una nuova videoconferenza tra sindaco e capigruppo. L'autonomia della Fondazione non è in discussione. La sensazione è che sarà molto difficile trovare una vasta coesione in seno al consiglio comunale. 

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