30-01-2025 ore 20:38 | Politica - Crema
di Giovanni Colombi

Crema. Sottopasso ciclopedonale di santa Maria: la Fontana replica alle critiche di Nicardi

Non si è fatta attendere la risposta dell'amministrazione comunale alle dichiarazioni critiche del consigliere Paolo Nicardi in merito alla realizzazione del sottopasso ciclopedonale di viale santa Maria. Come spiega l'assessore alla Pianificazione territoriale, Cinzia Fontana, “suona alquanto improvvida e infelice la conclusione del consigliere laddove, parlando di sottopasso, si augura che ciclisti e pedoni non debbano imparare a volare. La funzione che ricopre come consigliere comunale imporrebbe ben altre argomentazioni a sostegno delle proprie tesi e molto più consone al suo ruolo. Anche perché Nicardi, fino a poco fa parte attiva e propositiva della maggioranza sia precedente che attuale, sa bene che l’apertura del sottopasso veicolare rappresenta un passo importante per la città di Crema e per il territorio, atteso da parecchi anni per superare i disagi di una barriera ormai non più sostenibile per le conseguenze dirette – queste sì – su tempi di attesa, benessere della persona e aumento dell’inquinamento a causa del traffico veicolare continuamente fermo al passaggio dei treni”.

 

Diversi i temi che impattano sull'area

“Sa bene tutte le fasi, gli atti, le responsabilità, le fatiche e anche i ritardi che hanno portato alla realizzazione dell’opera, ma soprattutto sa altrettanto bene che questo è parte del progetto più complessivo e ambizioso di C.Re.Ma. 2020 nonché della rigenerazione dell’area nord-est. Un percorso e una strategia unitaria quindi, che inevitabilmente si deve snodare con gradualità nella sua attuazione. Procedendo per gradi e per tappe, dovrebbe di conseguenza sapere che i diversi temi che impattano su quell’area vanno affrontati con pazienza, con serietà e in successione l’uno dopo l’altro. Non voglio certo ripercorrere la storia di questi decenni, perché è storia lunga, complessa, articolata. E’ storia che ha attraversato le discussioni e le scelte di intere Amministrazioni, chiamate a fare i conti con una parte di territorio comunale a lungo separata dal resto della città a causa di infrastrutture che hanno rappresentato più una frattura che un collegamento. E’ storia di una ricerca continua di progetti, di risorse, di soluzioni e ripensamenti, di preoccupazioni, soprattutto quando si deve affrontare una trasformazione potente perché ha a che fare con il ridisegno complessivo di tracciati, funzioni, percorsi, abitudini”.

 

L'accorso con la Regione e Rfi

“In questa storia ci sono però dei punti fermi, che mi sembra opportuno ripercorrere anche se sommariamente, visto il rischio di tenere separati i pezzi del problema e perdere di vista l’insieme. Il primo di questi riguarda l’accordo siglato con Rfi e Regione Lombardia, grazie al quale il Comune di Crema ha ricevuto lo stanziamento di buona parte delle risorse per la realizzazione dell’opera, risorse collegate al “Piano nazionale di soppressione dei passaggi a livello” considerato programma di pubblico interesse. E’ per questo motivo che quell’accordo prevedeva che la dismissione del passaggio a livello e l’estinzione del diritto all’attraversamento sia pedonale che carraio dovesse essere contestuale all’apertura del nuovo sottopasso veicolare. In sostanza, quindi, la chiusura definitiva del passaggio a livello è un vincolo disposto da specifiche previsioni legislative nazionali, cui il Comune si è dovuto attenere e non ha avuto possibilità di decidere diversamente, pena la mancata realizzazione dell’opera stessa. Altro punto fermo: il sottopasso veicolare è dotato di pista ciclopedonale, richiesta e voluta dall’amministrazione in sede di definizione del progetto. Regolare, funzionale, con pendenza inferiore rispetto agli altri sottopassi della città, come quello di via Indipendenza o di via Cadorna. E’ evidente che ciò comporta l’allungamento del tragitto per pedoni e ciclisti ma proprio per questo l’Amministrazione di Crema ha preteso da Rfi la realizzazione di un passaggio temporaneo sotto i binari della stazione. Temporaneo, appunto. E’ chiaro quindi che non possa rappresentare una soluzione definitiva. Però c’è, voluto da noi per andare incontro all’esigenza di un transito più veloce dei pedoni. E’ indubbio che in questa situazione non aiutano di certo gli ascensori della stazione, che dovrebbero essere prioritariamente utilizzati dalle persone con difficoltà motoria. Non sappiamo se si tratti di guasti, di vandalismi o addirittura di “sabotaggi”, ma il fatto di funzionare malamente a giorni alterni, nonostante i continui solleciti e le denunce del sindaco e delle associazioni, sta rappresentando un problema increscioso che va risolto con tempestività da chi di competenza, che non è del Comune di Crema”.

 

Il sottopasso ciclopedonale

“Infine – conclude l'assessore Fontana - il sottopasso ciclopedonale. Anche su questo abbiamo lavorato e ci stiamo lavorando con tanto impegno, dapprima assegnando l’incarico per il progetto di fattibilità (e qui le diverse interferenze in quell’area hanno reso particolarmente complicata e complessa la fase progettuale, considerata anche la necessaria qualità estetica che vogliamo sia garantita data la valenza paesaggistica del viale), poi cercando le risorse necessarie (e qui le diverse modifiche delle norme collegate al Pnrr e ai contributi nazionali non sta sicuramente dando una mano ai Comuni, che devono gestire gli interventi più importanti per la città dentro un’imbarazzante incertezza) e infine dovendo inevitabilmente attendere il termine dei lavori del sottopasso viario per non creare ulteriore chiusura e isolamento del quartiere verso la città. Nei prossimi giorni saranno comunque definite alcune questioni riguardo quest’opera, anche dal livello nazionale, e non mancheranno perciò le occasioni per informare i consiglieri e la cittadinanza sui vari passaggi. In tutto questo, in un percorso che sta procedendo da anni e che andrà avanti ancora per anni, tutto è filato, fila o filerà liscio? No di certo. Presuntuoso anche solo il pensarlo. E infatti stiamo continuando a mettere in campo accorgimenti, azioni e modifiche per cercare di migliorare ulteriormente. Ma è innegabile che la città sta vivendo una stagione di opere pubbliche considerevoli, di molte risorse che si stanno concretizzando in interventi di grande valore e di notevole impatto da monitorare e testare, dentro una strategia ambiziosa di ridisegno e trasformazione di parti della città. Proviamo allora, tutti insieme, a non scadere in battute puerili che lasciano il tempo che trovano e che tanto male fanno alla credibilità di chi ha un ruolo istituzionale”.

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