"Il fascismo non è un'opinione, è un crimine". Citando il presidente emerito della Repubblica Sandro Pertini, l'ex consigliere comunale e referente Usb Piergiuseppe Bettenzoli si rivolge al sindaco di Crema e al Consiglio Comunale per chiedere la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Atto doveroso e monito
Il fatto risale al 24 maggio 1924: fu l'allora sindaco conte Alberto Premoli a ratificare l'onorificenza, con il benestare del Consiglio comunale cremasco. Dal 1945 molti Comuni revocarono la cittadinanza, altri lasciarono decadere il fatto, oggi riportato alla luce dall'iniziativa sottoscritta da Rifondazione comunista, Articolo Uno, Sinistra italiana, Anpi, Usb, Cub e altre associazioni locali. Secondo il presidente Anpi cremasco Paolo Balzari, si tratta di "un atto doveroso, in memoria di chi è morto per la libertà. La storia ci parla del passato, del presente e del futuro: per non dimenticare occorre mettere in atto un'azione concreta, in qualità di monito ai nuovi sostenitori dei gruppi neofascisti che incarnano la tendenza all'estremizzazione politica".
"Un'onorificenza che ci disonora"
La notizia è emersa in seguito alla raccolta firme promossa nel 2016 dall'Anpi di Bergamo per chiedere al sindaco Giorgio Gori la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa nel 1924. "Facendo una ricerca d'archivio ho scoperto che Crema fece la stessa cosa, così come il Comune di Vaiano e molte altre città del territorio locale e nazionale" spiega Mario Lottaroli, ex consigliere comunale ed esponente di Rifondazione comunista. "Intendiamo rendere edotta la cittadinanza: non tutta la storia è da buttare, ma riteniamo inaudito che la più alta onorificenza cittadina si stata concessa al Duce e mai revocata, e che ancora oggi pesi sulla città". Il primo passo sarà l'invio di una lettera formale al sindaco Stefania Bonaldi, che nelle ultime ore si è già espressa a favore dell'iniziativa, da sottoporre al Consiglio comunale in una delle prossime sedute. Conclude Lottaroli: "Vorremmo tuttavia che la Giunta stessa prendesse una posizione politica in merito, per dare un input preciso in vista della discussione in sala degli Ostaggi".