Il consiglio comunale di Crema ha approvato il progetto dei varchi elettronici. Larghissima la maggioranza, da registrare il solo voto contrario di Rifondazione e l’astensione della Lega nord. In estrema sintesi – rimandiamo qui per l’approfondimento – il progetto prevede la realizzazione di una sessantina di varchi che consentiranno di “contrastare la criminalità, le irregolarità degli automezzi, il monitoraggio della mobilità ma anche il controllo riguardante l’abbandono dei rifiuti”. Come spiegato dall’assessore Matteo Piloni “i varchi sono costituiti da doppie telecamere per ciascun senso di marcia, montate su un apposito palo, dotate di un sistema di lettura notturno e funzionante anche in condizioni difficili. I dati saranno trasmessi al centro operativo di Scrp, che effettuerà un incrocio con le black list, segnalando in tempo reale le targhe sospette alle forze dell’ordine e alla polizia locale”.
Costi e adesioni comunali
Entrando nel dettaglio, “a Crema verrà realizzato un unico varco, posizionato in via Milano sul confine con Bagnolo Cremasco. Al di là dei numeri, la nostra amministrazione ha voluto comunque contribuire a questo progetto, sostenendolo con determinazione e contribuendo alla suddivisione delle spese che, per quanto riguarda il nostro Comune, ammonta a 37.739,36 euro, iva inclusa, secondo il criterio stabilito di 0,90 centesimi ad abitante”. Hanno aderito al progetto 41 comuni sui 52 soci di Scrp, 23 dei quali hanno già deliberato la convenzione. Per l’assessore Piloni “sarebbe stata auspicabile una totale condivisione, in quanto il tema della sicurezza è un tema serio che va affrontato in una logica complessiva e territoriale. Dato che sarà possibile aderire alla convenzione anche successivamente mi auguro che i Comuni che ad oggi non hanno aderito decideranno più avanti di farlo”.
Dieci anni di convenzione
Come amministrazione comunale crediamo che questo progetto sia un investimento territoriale sulla sicurezza serio ed efficace, che mi auguro possa essere sostenuto dall’intero consiglio comunale attraverso l’adesione alla convenzione della durata di dieci anni”.