“L’insoddisfazione è reciproca ed è stato trovato un modo amicale per lasciarsi”. Come annunciato stamattina dalla sindaca Stefania Bonaldi e dall’assessore alla mobilità Fabio Bergamaschi “il Comune di Crema ha chiuso un accordo transattivo con Gestopark. Dal 1 luglio 2021 non saranno più i gestori dei parcheggi a pagamento della città. Ufficialmente “il rapporto si estinguerà al termine contrattuale dei cinque anni, rinunciando alla possibilità di rinnovo annuale (fino ad un massimo di cinque anni)”. Per la riduzione degli introiti dovuta ai provvedimenti emergenziali, i canoni del trimestre marzo-maggio 2020 “sono disapplicati”.
Rivisto il canone
I “mancati incrementi, la riduzione degli stalli e l’introduzione della sosta gentile” sono stati quantificati in 148 mila euro onnicomprensivi, che la Gestopark ‘decurterà’ dal canone al Comune. Canone che fino alla prossima estate (890 mila euro l’anno, ovvero 74.166 euro al mese) è stato ridotto a 660 mila mila euro (ovvero 55 mila euro al mese). L’accordo – seguito dall’avvocato Zoppolato e presentato ieri sera ai capigruppo – prevede anche un canone integrativo mensile (dal 2% al 4%) nel caso i ricavi superino quelli dell’anno precedente.
Le condizioni irrinunciabili
L’azienda savonese è tenuta a “completare l’installazione dei sensori di parcheggi” e “l’attivazione dei pannelli di informazione in tempo reale” entro un mese dalla stipula del contratto. L’ammortamento residuo sarà calcolato sul crono programma dei lavori e scaricato sul prossimo gestore. La deliberazione sull’accordo compete alla Giunta, ma verrà portata un’informativa in Consiglio e aperto un confronto con le forze consiliari per affrontare un tema strategico per il futuro della città: non solo la sosta a pagamento, ma anche e soprattutto la pedonalizzazione del centro storico. Parlando dei 500 stalli non attivati, Bergamaschi ha spiegato che “si è trattato di una forma di rispetto dei cittadini”. Il Comune non ha ritenuto opportuno “mettere a pagamento” tutta la fascia di parcheggi delle vie Crispi, Diaz, Mercato e Stazione senza offrire in cambio almeno un “pacchetto smart”.
Argomenti contesi
La Gestopark ha contestato “la mancata introduzione di ulteriori 530 spazi di sosta a pagamento a partire dal terzo anno di contratto”. Per il Comune si trattava di una facoltà, non di una imposizione. Gestopark ha lamentato una “riduzione degli introiti” causata dalla “sosta gentile”, per il Comune rientrava tra “gli oneri contrattuali”. Per Gestopark è stato un danno la riduzione degli spazi di sosta con il provvedimento per la posa dei plateatici tra le misure del Covid, mentre il Comune ha evidenziato “ritardi e gravi inadempimenti sulla gestione della piattaforma” e su “sensori, parcometri e smart mobility”.