29-10-2015 ore 19:06 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Scuola Cielle, botta e risposta al veleno. Centrodestra pronto a chiedere le dimissioni dell'assessore Piloni

La cosiddetta scuola di Cielle è stata l'argomento principe della consueta conferenza stampa settimanale dell'opposizione. All'incontro odierno hanno preso parte solo Laura Zanibelli, Ncd e Simone Beretta, Forza Italia. Spiegando di rappresentare anche i colleghi di minoranza, hanno distribuito una nota a commento e presentato un'interpellanza (integrale in allegato), intitolata “uno strano modo di amministrare”.

 

Lotto B

In estrema sintesi l'assessore Matteo Piloni non avrebbe “i titoli per condivire con un privato il progetto di acquisto del lotto B della scuola Fondazione Charis di viale Europa, con lo scopo di completarlo e quindi affittarlo, con un rientro certo. Ma l'unico che può valutare il destino dell'ex scuola non è l'assessore Piloni, ma il liquidatore della Fondazione Charis via trattativa privata o messa nuovamente in gara”.

 

Il ritorno economico

Secondo gli esponenti di minoranza “potrebbe essere appetibile ad altri privati un lotto dell'ex scuola, magari ancora al ribasso con le prossime aste, se un amministratore potesse garantire un ritorno economico. Ma un amministratore del Comune non può accordare ad un privato un privilegio minimizzando il rischio d'impresa e tanto meno garantirgli un ritorno economico, che fra l'altro non dipende dal Comune stesso né dall'assessore”.

 

Il grado di colpa

“A nessuno di Crema piace quel rudere – ha aggiunto Zanibelli – ma va detto che nessuno degli amministratori di allora ha un grado di colpa per quanto accaduto”. Ha rincarato la dose Simone Beretta: “Sulla Charis non c'è stata nessuna responsabilità politica del centrodestra, la responsabilità è dell'amministrazione Ceravolo che non ha consentito di realizzare la scuola privata in via Capergnanica. Loro sono i colpevoli di quanto accaduto, hanno approvato loro quel comparto e ora hanno la coda di paglia sul milione di euro che la Regione chiede indietro perché non è stata completata l'opera”. Nel caso la minoranza non ottenesse soddisfazione dalla replica di Piloni, Beretta ha assicurato che potrebbe chiedere ufficialmente "le sue dimissioni".

 

Lo stufato

“Piloni – ha tuonato Beretta – ora mi ha davvero stufato. Sa poco di urbanistica, visto che è un musicologo. L'urbanistica non si fa con la politica, ma con i piani regolatori”. Infine, ha aggiunto: “da tempo abbiamo suggerito di cambiare la destinazione d'uso dell'area, in commerciale e dirigenziale. Il mio sogno è quello che in quell'area venga realizzata un'Esselunga”.

 

La replica di Piloni

“Smentire cosa?” ha commentato l'assessore Piloni dopo essere stato informato dell'interpellanza: “Un amministratore, soprattutto di urbanistica, è normale che abbia contatti con privati che chiedono informazioni. Soprattutto se si tratta di amministratori che cercano di risolvere problemi, in questo caso creati da altri. Nessuno agevola nessuno, sia chiaro. Gli unici che hanno agevolato qualcosa sono stati proprio coloro che fanno dichiarazioni di questo tipo, facendo delibere con leggerezza e un tempismo da record, esponendo il Comune e i cittadini a rischi che oggi sono diventati concreti”.

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