29-10-2012 ore 15:27 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Centro culturale islamico a Crema. Il parere del vicario episcopale del Patriarca di Gerusalemme William Shomali

A Crema continua a far discutere la richiesta di un centro culturale avanzato all'amministrazione comunale dalla comunità islamica. Il vicario del Patriarca di Gerusalemme, William Shomali, arabo palestinese di Betlemme, da tre anni vescovo, con un'esperienza eccezionale del problema tra le varie religioni, risponde alle domande di Crem@online.

Secondo la sua esperienza, è conveniente la concessione di questo luogo?
"Secondo la nostra percezione cattolica, la libertà religiosa è un diritto di tutti. Pregare in un posto fisso fa parte di questo diritto. So d'altronde che, in qualche posto della terra, i cristiani non hanno il diritto di costruire chiese, in Arabia Saudita per esempio, ma in altri postri abbiamo questa possibilità e siamo incoraggiati a farlo. In sè, la loro richiesta è normale".

Quali sarebbero le condizioni per non turbare l'ordine pubblico e la tranquillità dei cittadini?
"La condizione sarebbe di non utilizzare gli altoparlanti per invitare alla preghiera. La maggioranza è cattolica e si deve rispettare l'ordine pubblico. Bisogna dire chiaramente a loro di non utilizzare il posto per motivi politici o di propaganda anticristiana".

Sarebbe soltanto luogo di preghiera o anche di presentazione di problemi e relative soluzioni non attinenti alla sfera religiosa?
"Quello che è richiesto è un luogo di preghiera: questo è un diritto. Si può insegnare la religione e utilizzare la moschea come centro per l'insegnamento della fede islamica ai propri correligionari. Non è necessario legare il centro culturale alla costruzione della moschea. Capisco che hanno bisogno di una sala per gli eventi sociali importanti, si può anche concedere loro questa possibilità".

Ci vorrebbe suggerire qualche linea per un dialogo rispettoso tra cristiani e musulmani?
"Questo dipende da noi e da loro. Si possono scambiare le visite e gli auguri in occasione delle diverse feste, partecipare a qualche evento inerente all'altra comunità, organizzare conferenze di dialogo interreligioso su temi comuni".
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