29-06-2014 ore 20:47 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, in 7 anni destinati allo Stato 42,587 milioni di euro. Il sindaco: "costretti a fare leva sulla fiscalità locale esclusivamente per mantenere i servizi in essere"

"I Comuni rappresentano solo il 7,6 per cento della spesa pubblica totale del Paese, con la conseguenza quindi che il controllo dei conti dovrebbe essere esercitato sui settori che rappresentano il peso più rilevante della spesa pubblica, in primo luogo le amministrazioni centrali dello Stato, e non gli Enti Locali".

 

Il debito pubblico

"I Comuni rappresentano solo il 2,5% del debito totale e,  peraltro, possono indebitarsi solo per investimenti. Evidentemente non sono più presso gli enti locali le sacche di spreco e di cattiva gestione delle risorse pubbliche, ma il legislatore sembra non volersene rendere conto. Un dato spesso sottaciuto è che dal 2007 al 2014 i Comuni hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica per oltre 16 miliardi di euro, di cui 8 miliardi e 700 milioni in termini di Patto di Stabilità interno e 7 miliardi e 300 milioni di euro in termini di riduzione di trasferimenti".

 

 

La partecipazione al risanamento

"Fra il 2007 ed il 2014 la nostra comunità ha concorso al risanamento del debito pubblico nazionale con 42,587 milioni di euro, distribuiti nei sette anni. In sette anni ognuno degli oltre 34 mila abitanti del nostro Comune ha concorso al risanamento del debito pubblico mediamente per 1.235 euro".

 

 

Bilanci locali e statali

"I Comuni Italiani, nel 2012, hanno presentato un avanzo (differenza tra le entrate e le spese) pari a 1 miliardo e 667 milioni, corrispondente al 2,57 % delle entrate. Al contrario lo Stato ha registrato un deficit di 52 miliardi, pari al 13,26% delle entrate (dati Istat). A prova di ciò ed in coerenza con quanto è avvenuto negli altri Enti Locali (e in controtendenza rispetto ai bilanci dello Stato), il risultato amministrativo del Comune di Crema, nel 2012, è stato un Avanzo di Amministrazione pari ad € 3.187.533,18. Ancora, i Comuni Italiani hanno ridotto la spesa corrente del 2,5% dal 2010 al 2012 mentre la spesa corrente dello Stato ha conosciuto un aumento dell'8% rispetto al 2008 (salto nel 2009 e poi stabile dal 2009 al 2012)".

 

Spesa corrente cremasca

"Nel medesimo periodo, il Comune di Crema è passato da una spesa corrente di 29.572.816,84 del 2010 ad € 28.078.939,29 del 2012, con una diminuzione assoluta di € 1.493.877,55 e in percentuale del 5,05 %. Nel 2013, con il decreto legge n. 35 del 2013, al fine di accelerare i pagamenti in conto capitale alle imprese sono stati messi a disposizione dei Comuni 3 miliardi e 832 milioni in termini di spazi finanziari, per accelerare, come è noto, il pagamento dei debiti della P.A.. Il Comune di Crema, non avendo arretrati nei pagamenti ai propri fornitori, non ha ottenuto alcuno spazio finanziario per eventuali spese di investimento. Circostanza che deve farci riflettere e che non può non farci esprimere anche critiche serrate ad un meccanismo di premialità che, come sempre avviene,  non vede riconosciuti gli sforzi dei Comuni virtuosi: i buoni pagatori non sono stati premiati, mentre i vantaggi sono andati a quelle amministrazioni che presentavano meno elementi di virtuosità".

 

Andamento degli investimenti

"Il Comune di Crema, con oltre 33.000 abitanti, nel periodo 2000/2006, ha avuto una media annuale di propensione all’investimento di circa 8,5 Mln. Dal 2007 al 2013 compreso, questa media annuale è scesa ad € 3.039.347,33. In particolare l’anno 2012 registra investimenti pari ad € 1.701.395,63 e l’anno 2013 pari ad € 1.263.515,14. Importi molto limitati e che, praticamente, rappresentano ormai la quota margine disponibile per garantire il rispetto del Patto di Stabilità Interno, con tutte le conseguenze del caso. E’ infatti evidente che questi limiti non solo si riflettono sulla scarsa capacità oggi dell’Ente Locale di rispondere alle esigenze ed alle aspettative dei propri concittadini, ma, come detto, si traducono anche in un effetto “depressivo” del sistema socio economico del territorio".

 

Risorse destinate ai Comuni

"Negli ultimi 5 anni le risorse destinate ai Comuni hanno subito una riduzione di oltre 7 miliardi di euro. I Comuni hanno reagito a tale riduzione con la contrazione della spesa, sia corrente sia in conto capitale, e con il ricorso alla leva fiscale per continuare ad erogare i servizi ai cittadini, senza tuttavia riuscire a compensare completamente i tagli subiti. Anche il Comune di Crema si trova in questa situazione e l’intervento sulla fiscalità locale è necessario, nel 2014, semplicemente per sopperire al mancato gettito IMU soppresso nel 2013 e solo eccezionalmente e parzialmente erogato dallo Stato per quell’esercizio.  In buona sostanza, a Crema come in tutti i Comuni italiani siamo costretti a fare leva sulla fiscalità locale esclusivamente per mantenere i servizi in essere e non per implementarli, perché dobbiamo compensare sempre minori risorse da parte dello Stato Centrale".

 

"Ulteriori manovre sono insostenibili"

 

"Nel 2014 il Comune di Crema registra un taglio del patto di Stabilità per ulteriori € 2.330.000,00. Alla luce di queste considerazioni emerge come i Comuni hanno contribuito oltre modo al risanamento dei conti pubblici e alla razionalizzazione della spesa pubblica e che il contesto di finanza locale si è evoluto comprimendo gli spazi finanziari disponibili per la maggior parte dei Comuni, che non hanno più margini di reazione ad eventuali manovre, sia in termini di Patto di Stabilità sia sul fronte delle entrate. I sacrifici finanziari imposti ai Comuni negli ultimi anni hanno eroso completamente i margini di riduzione della spesa corrente ed hanno determinato il crollo della spesa per investimenti. Ulteriori manovre risultano quindi assolutamente insostenibili per i Comuni se non si immaginano misure di riforma strutturale che efficientino spese che attualmente non sono nella disponibilità dei Comuni, ma di altri comparti pubblici".

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