29-05-2024 ore 16:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Rimpasto di giunta. Ilaria Chiodo: ‘Le politiche abitative sono state dimenticate dal sindaco’

“Mi aspettavo di trovare questa delega nella nuova ricomposizione e chiedo al sindaco di valutarne l’inserimento”. Bocciando il rimpasto di giunta, Ilaria Chiodo ha spiegato di riferirsi alla “delega alle politiche abitative, con particolare attenzione alle case popolari e ai rapporti con l’Aler”. L’esponente della lista Borghetti sindaco s’è detta “convinta che la soluzione a tanti problemi” che attanagliano il settore, risieda “nella collaborazione tra pubblico e privato, o quantomeno privato sociale”. Per la consigliera di minoranza, tutti sono a conoscenza “dell’emergenza che riguarda la richiesta di case popolari nel nostro territorio. Un’emergenza che da anni ormai sta affliggendo anche il nostro comune, con un alto numero di richieste pervenute”. Il tutto “senza evidenziare i tempi di attesa e assegnazione, le condizioni nelle quali vengono assegnati gli alloggi e soprattutto le difficoltà che le persone vivono all’interno delle case popolari”.

 

Agenzia dell’abitare

“Sono passati cinque mesi da quando l’assessore al Welfare ci ha parlato sulla stampa dell’agenzia dell’abitare e dopo le richieste dei chiarimenti del comitato degli inquilini delle case popolari non sono ancora chiari i vantaggi ed i benefici che questa agenzia porterà ai nostri residenti”. Non solo: “Siamo ancora in attesa di una risposta concreta”. Per Ilaria Chiodo “senza la delega alle politiche abitative, all’interno dell’amministrazione comunale nessuno si occuperà di attività di studio e ricerca delle esigenze e dei bisogni connessi all’edilizia abitativa pubblica. Nessuno lavorerà all’elaborazione di proposte che riguardino le nuove forme dell’abitare e i modelli abitativi innovativi: mi riferiscono a co housing, abitare collaborativi, coabitazione solidale, senior housing”. Ad oggi è totalmente mancato l’obiettivo del comune di “lavorare per la crescente integrazione delle politiche abitative e sociali, verso obiettivi di sviluppo sociale del territorio e del welfare locale”.

 

Crescente bisogno

Politiche abitative e politiche sociali “meritano una delega: le politiche abitative non valgono meno delle politiche sociali e devono essere integrate”. Negli ultimi anni “il tema della casa e dell’abitare hanno assunto una nuova centralità e stanno coinvolgendo fasce di famiglie che fino ad oggi non avevano manifestato questo bisogno”. Chiodo ha fatto riferimento a “coppie di adulti, non sempre solo giovani, che cercano di costruirsi una famiglia, ma che restano vulnerabili; a volte anche con due stipendi e non riescono a permettersi il mantenimento di un affitto e spesso non riescono a trovare nemmeno un’abitazione disponibile nel nostro comune, perché gli affitti sono veramente contati. Se non le trovano le coppie, figuriamoci come fanno i single a trovare una casa e a mantenerla”. Il quadro è desolante: “crescono i costi delle case e degli affitti in maniera non proporzionale all’aumento dei redditi. Abbiamo una carenza di strutture abitative a basso costo”. Aggiungere la delega alle politiche abitative, con particolare attenzione alle case popolari e ai rapporti con l’Aler consentirebbe “di valorizzare le periferie. Al contrario, stare fermi mentre la città va avanti è un tradimento”.

 

Galateo non rispettato

Il rimpasto, ha concluso, è “sbagliato nelle modalità, nel merito e nelle decisioni”. Nelle modalità perché “il sindaco non ha informato le minoranze sulla ridistribuzione delle deleghe e riguardo la sostituzione di un assessore, che evidentemente era già da tempo pianificato. Ne ha dato notizia nell’incontro alla Casa del pellegrino. Incontro riportato dalla stampa e al quale hanno partecipato molte persone legate al centrosinistra, che però a differenza nostra non siedono in consiglio comunale. Certamente il sindaco non aveva l’obbligo di farlo, ma esiste un galateo istituzionale che a parer mio non ha rispettato. Come minoranza rappresentiamo pur sempre un consistente numero di cittadini, che il nostro sindaco dovrebbe tenere in considerazione”.

 

Promesse elettorali

Entrando nel merito della vicenda, “dopo due anni si procede a sostituire un assessore che al contrario del nuovo, era stato eletto. Mi chiedo se sono state sbagliate solo le nomine o le promesse elettorali, non aderenti alla realtà. Amministrazione che si dichiarava vicina ai quartieri, nei fatti si dimostrando l’esatto contrario. Questo rimpasto porterà con sé nuovi costi che dovranno essere sostenuti dai cittadini”. Parlando del “nuovo capo di gabinetto”, la stoccata al sindaco: “avrà compiti non ancora completamente chiari, ma sembra doversi occupare del coordinamento e della presenza del sindaco nelle società partecipate, delega che per ammissione del sindaco, resta nelle sue mani. Mi chiedo quindi se le mani del sindaco non bastino, al riguardo”.

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