29-05-2020 ore 20:45 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Fondazione benefattori ha incontrato ancora i capigruppo: slide e chiarimenti

Chieste e ottenute in anticipo le domande (52 in tutto) da parte dei vari gruppi consiliari (in allegato) e con un pizzico di apprensione (quantomeno iniziale), oggi pomeriggio si è tenuta la seconda videoconferenza con la direzione della Fondazione benefattori cremaschi dedicata alla richiesta di informazioni e chiarimenti sulle procedure attuate nel corso dell’emergenza Covid. Ribadita dal sindaco Stefania Bonaldi "la cortesia istituzionale" e sottolineata l'indipendenza della Fbc dalla politica, non è mancata l'ingombrante assenza degli esponenti di Forza Italia, in polemica con la presidente Bianca Baruelli perché “non ha trasmesso al sindaco le risposte ai quesiti che il gruppo di Forza Italia aveva formulato in un’interrogazione protocollata in Comune” (in allegato). Nell’arco di due ore e attraverso una serie di slide, i vertici di Fbc hanno ripercorso le date salienti dell’emergenza Covid-19 in  Lombardia, con particolare riferimento alle disposizioni governative, regionali e rispondendo a quante più domande possibile, "tenuto conto dell’inchiesta in corso".

 

Confusione normativa

Come sottolineato dalla presidente Baruelli “è stata tanta la confusione”: il problema principale degli enti gestori è stato riuscire ad orientarsi nella marea di provvedimenti (definita "una schizofrenia") che con cadenza quasi quotidiana venivano emanati. Complessivamente sono stati trattati una sessantina di pazienti Covid, mentre ad oggi, nel padiglione san Gabriele sono ancora trattate una cinquantina di persone, “tutti cremaschi”, curate da personale dedicato (65 persone, 10 delle quali liberi professionisti). I Dpi “non sono mai mancati”. Quando le mascherine già acquistate sono state bloccate in dogana o requisite dalla Protezione civile, la Fbc ha temuto di dover ipotizzare un razionamento, anche se alla fine non c'è stato e non esiste tutt'ora alcun tipo di preoccupazione: “vengono usati 1700-1800 Dpi a settimana” e le scorte sono ingentissime. Anzi, Fbc ha consegnato alla Guardia di finanza le carte che dimostrano come in alcuni casi le mascherine Ffp2 di cui è stato sempre dotato il personale abbia raggiunto il costo di 7 euro al pezzo.

 

Test e tamponi

Nemmeno ai pazienti sono mai mancati i dispositivi di protezione individuale. In alcuni casi, date le condizioni di salute, nella Rsa di via Zurla non è stato facile far indossare costantemente la mascherina. I contatti con le famiglie sono stati assicurati grazie alla donazione di 17 tablet aggiuntivi rispetto ai 5 già in dotazione. Tutte le sanificazioni si sono svolte secondo procedure certificate, così come il lavaggio della biancheria. I decessi certificati Covid-19 in via Zurla sono stati 19. I tamponi sono in corso dal 13 marzo, secondo le norme: al Kennedy sono stati fatti 274 tamponi agli ospiti e 120 ai dipendenti, in via Zurla 220 agli ospiti e 102 ai dipendenti. Ospiti che vengono tamponati costantemente. Ai tamponi acquistati dalla Fbc vanno aggiunte anche le misure di osservanza sanitaria dell’Ats Valpadana. I test sierologici sono iniziati settimana scorsa: ad oggi sono stati programmati 139 test al Kennedy e 133 in via Zurla, ne vengono eseguiti 10 ogni due giorni e si conta di arrivare alla verifica completa di tutti i dipendenti nel mese di luglio.

 

Standard assicurati

Da aprile ad oggi non sono registrati nuovi casi. I decessi in via Zurla sono passati dai 58 del 2018 ai 52 del 2019 fino agli 86 (aggiornati al primo maggio) del 2020. In riabilitazione e al Kennedy da 7 a 10, saliti a 22 nel corso di quest’anno. Data la procedura riguardante i tamponi, al momento non è possibile discriminare quanti fossero positivi al Covid. Particolarmente delicato l’aspetto riguardante l’interlocuzione con l’ospedale e le richieste di ricovero, soprattutto nella fase più delicata dei contagi, con il pronto soccorso e l’ospedale Maggiore impossibilitati ad accogliere altri pazienti, per di più in età molto avanzata. La Fbc è riuscita ad assicurare gli standard di accreditamento “anche nella buriana”, come peraltro verificato durante le visite dell’Ats.

 

Il bilancio economico

Altrettanto delicato l’aspetto economico, “disastroso” per tutte le Rsa. Al momento Fbc sta aspettando la quantificazione economica del lavoro svolto, con personale e strutture specializzate. Ad oggi, ha spiegato Baruelli, “la mancata produzione” si aggira sui 500-600 mila euro, dovuta alla chiusura del centro diurno, al blocco dell’attività ambulatoriale e ai posti vuoti in Rsa. È in corso un tavolo di negoziazione e sicuramente il budget approvato a febbraio andrà rivisto. Le prime avvisaglie, con “ingente numero di polmoniti” (come già comunicato dai medici dell’ospedale) sono da ricondurre al mese di dicembre, mentre l’apice si è avuto a marzo. Tutti i pazienti – ha assicurato la presidente - hanno ricevuto assistenza. Nessuno escluso. Le strutture non sono mai rimaste scoperte (o con personale esiguo), il personale ha garantito un numero di ore di assistenza superiore allo standard e i dipendenti hanno la possibilità di assistenza psicologica specializzata per lo stress al quale sono stati sottoposti per lungo tempo.

 

Incontro coi parenti

Per quanto riguarda la riapertura ai parenti, dopo una lunga separazione si sta sperimentando in via Zurla e al Kennedy l’incontro tra degenti e parenti attraverso le vetrate. Un piccolo passo verso l'auspicata normalità. L’Ats è stata informata dell'iniziativa, mentre la Regione sta studiando le modalità per la riapertura. I consiglieri comunali hanno ringraziato per le risposte e hanno espresso sostegno per lo sforzo sostenuto da tutta la Fondazione, riferendosi non solo ad alcuni attacchi ricevuti (definiti pretestuosi o “con secondi fini”), ma anche alle indagini in corso da parte della magistratura. Sull’incontro odierno, come richiesto da alcuni consiglieri comunali, verrà diffusa una nota stampa da parte della Fondazione. Al termine della videoconferenza la presidente Baruelli s'è detta "sollevata"; ha ringraziato per il sostegno ricevuto, dicendo di essersi sentita "a casa" in compagnia dei capigruppo, in particolare per aver collaborato a far chiarezza con animo sereno, senza un atteggiamento accusatorio. 

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