29-01-2017 ore 11:42 | Politica - Crema
di Ilaria Bosi

Crema. Elezioni amministrative. Intervista a Renato Ancorotti: “Simone Beretta è un buon politico, non sarò in lista con Zucchi”

Presidente di Ancorotti Cosmetics spa e del coordinamento cittadino di Forza Italia, il doppio ruolo di Renato Ancorotti ha creato qualche malumore all’indomani dell’ufficializzazione della candidatura a sindaco del presidente del Crema1908 Enrico Zucchi. Poche ore prima della sua discesa in campo Zucchi ha incassato l’ok di Massimiliano Salini, Europarlamentare di Forza Italia e di Ancorotti che però tiene a ribadire: “Pur ritenendola valida non ho proposto io la candidatura di Enrico Zucchi”. Gli abbiamo posto alcune domande.

 

Partiamo dalla fine: sta già pensando alla campagna elettorale?

“Assolutamente no. Non ho intenzione di candidarmi al consiglio comunale. Purtroppo a causa del mio lavoro e soprattutto in tempi recenti, sono stato costretto ad essere assente. Non mi va di chiedere voto e fiducia degli elettori e assumermi un impegno che poi non potrò onorare. L’azienda cresce, crescerà ancora e abbiamo progetti nuovi che mi richiederanno presenza. Non avrebbe senso candidarsi e poi dimettersi”.

 

Sarà candidato nella lista di Enrico Zucchi?

“No non mi candido a sindaco oppure al consiglio comunale. Molte persone hanno chiesto la mia disponibilità a candidarmi ma vale il discorso di poco fa. Il mio impegno sociale e a favore di questa comunità è tutelare i posti di lavoro, crearne altri e recuperare il capannone che abbiamo comprato. Un’area costruita da Zanuso con la collaborazione di Renzo Piano. Credo sia giusto concentrarmi su questo”.

 

La sua posizione di favore alla candidatura di Enrico Zucchi, per altro sposata anche da Salini, ha fatto molto discutere. Forza Italia, il vostro partito, non vi ha seguiti. Perché?

“Io non ho proposto nessuna candidatura. Enrico mi ha telefonato poche ore prima della sua discesa in campo e mi ha detto: “Mi candido”. Ho espresso un parere favorevole perché la ritengo una candidatura valida. Ma ho parlato da Ancorotti imprenditore non da presidente di Forza Italia. Qualcuno dirà che i due ruoli alla fine sono sovrapposti, che avendo tutte e due le giacche parlo per tutte e due ma non è cosi. Il mio era un “sentiment” a livello personale. Il partito farà poi le sue scelte in funzione di una maggioranza all’interno del coordinamento”.

 

Zucchi ha colto Forza Italia impreparata. Possibile?

“C’era una discussione in atto. Si è fatto il nome di Francesco Martelli, una persona che stimo ma che per vari motivi non ha incontrato il favore del coordinamento. In tempi più recenti il nome del dottor Agostino Dossena. Altra persona in gamba: sarebbe stato un ottimo candidato e una bella proposta per la città. Mi dicono non abbia intenzione di impegnarsi politicamente”.

 

Alla fine Simone Beretta. È il candidato giusto?

“Beretta è un mio amico e sarà sempre un amico. Non sono contro la sua candidatura: mi rammarico di non essere stato informato. Non ne conoscevo i dettagli e non conosco le dinamiche che hanno portato il coordinamento in questa direzione. È un buon politico con esperienza. Auguro a Simone tutto il bene possibile”.

 

Forza Italia appare piuttosto debole

“Le faccio un esempio prendendo spunto dal mondo del lavoro. Un amministratore delegato parla con un amministratore delegato, un presidente con un presidente e una segretaria con la segreteria. Ci sono livelli che si acquisiscono col tempo. Con la gavetta. Non basta la carica per avere autorevolezza. Quindi credo che Forza Italia debba porsi delle domande: con tutti i no che il partito ha incassato significa che qualcosa non funziona”.


Cosa è mancato in Forza Italia?

“La leadership. Una guida competente, autorevole e sicura. E soprattutto abbiamo perso tutti, ancora una volta, la possibilità di far sognare i nostri cittadini, di riportare in loro la voglia e l’orgoglio di essere cremaschi. Mi assumo anche io parte di questa responsabilità. Sono stanco io di tutte queste beghe figuriamoci i cittadini cremaschi”.


Un giudizio su Stefania Bonaldi?

“Ha fatto bene su alcuni punti e su altri meno. Ogni amministrazione corre il rischio di scontentare alcuni e soddisfare altri. Nessuno ottiene mai un consenso al 100%. Mi lasci dire una cosa però. Sento sempre dire: “Mandiamo a casa la Bonaldi”. Io credo sia ora e tempo di finirla di fare battaglie contro le persone. Se qualcuno vuole fare politica e fare qualcosa di utile smetta di concentrarsi sul “vincere” e pensi a “governare”. Il vero vincitore è chi alla fine del mandato ha tramutato in atti concreti il suo programma. Ripartiamo da qui: dai programmi. Spendiamoci per far vincere il miglior programma elettorale e non il nome più urlato, il nome più potente, quello più appoggiato o più pesante. Se no rischiamo di condannare ancora la nostra città a 3 giorni di festa e 5 anni di caos. E i cittadini non lo meritano”.

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