28-12-2014 ore 19:36 | Politica - Cremona
di Gianni Carrolli

Gestione e raccolta rifiuti. Giuseppe Trespidi, Udc: "la provincia faccia da stazione appaltante per tutti i comuni"

“Il Piano provinciale dei rifiuti approvato nell’ultimo Consiglio provinciale è stato accompagnato da due mozioni con linee di indirizzo riguardanti l’inceneritore e i costi del servizio di raccolta e smaltimento. Come già fatto osservare in altre occasioni – commenta Giuseppe Trespidi, segretario provinciale Udc –  il Piano presenta qualche innovazione rispetto al passato con alcuni obiettivi ambiziosi in materia di raccolta differenziata”.

 

Il piano industriale "mancante”

“Prevede anche un percorso di accompagnamento alla riduzione o superamento dell’incidenza dell’incenerimento dei rifiuti – prosegue il segretario – secondo un accordo con Regione Lombardia e Comune di Cremona che dovrà definire un Piano industriale che consenta ai cittadini cremonesi di essere informati sulle ricadute ambientali ed economiche della chiusura dell’attuale impianto. Piano industriale che, stando alle indiscrezioni, sembra esserci ma non si vede. Mancavano, e non si vedono tuttora, obiettivi innovativi e misure atte a efficientare seriamente i costi di gestione facendo diminuire in tal modo le tariffe ai Cittadini”.

 

Le lacune del Piano rifiuti

“Il Piano provinciale dei rifiuti non affronta e non si pone neppure il problema del superamento della frammentazione contrattuale e gestionale che esiste nel territorio cremonese. E ad oggi sembra che nemmeno alla politica ciò interessi. A questa lacuna si era rimediato nell’ultimo Consiglio provinciale approvando una mozione di indirizzo presentata dall’UDC, sulla quale il Partito Democratico si è astenuto, che avrebbe dovuto costituire l’occasione per far fare il salto di qualità all’intero territorio”.

 

Entrare nel merito

“Per l’UDC, infatti, non bastava definire gli obiettivi dei prossimi cinque anni in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di incremento della raccolta differenziata oppure di “tariffa puntuale” (quanto costerà in più globalmente ai Cittadini?) ma era necessario entrare nel merito di una gestione più razionale del servizio adesso esistente nel nostro territorio”.

 

L’obiettivo riduzione costi

“Il problema della diminuzione dei costi a carico dei cittadini deve diventare un obiettivo prioritario dei comuni e della politica del nostro territorio provinciale. Al riguardo non si deve inventare nulla, basta riprendere in considerazione ciò che la legge già prevede in materia di definizione degli Ambiti territoriali ottimali e stabilire che un Ato è almeno corrispondente al territorio provinciale ed è ciò che la mozione di indirizzo approvata ha fatto”.

 

Una gara per tutto il cremonese

“Da ciò ne consegue che la gara per l’aggiudicazione del servizio dovrebbe essere una sola per tutto il territorio cremonese, gestita come stazione appaltante per tutti i Comuni dalla Provincia, con il risultato che, finalmente, avremmo l’unitarietà della tipologia di servizio e, in futuro, la possibilità di avere anche un unico soggetto gestore. Inoltre la gara unica per tutto il territorio è la logica conseguenza di un unico piano che è definito a livello provinciale con l’apporto di tutto il territorio”.

 

Perché le tariffe crescono?

“I sindaci, la provincia e la politica hanno la possibilità di dare risposte convincenti alle domande che sorgono spontanee dal rapporto con i cittadini: se l’aumento della percentuale della raccolta differenziata, che si realizza principalmente con il concorso dei cittadini riguardo ai modi di raccolta e di stoccaggio, perché pur raggiungendo buoni risultati, naturalmente condivisibili, anziché produrre una diminuzione delle tariffe corrisponde sempre un aumento? Inoltre se, come è pubblicizzato, i rifiuti sono una risorsa perché ad un incremento dell’impiego dei rifiuti come risorsa non corrisponde una diminuzione dei costi a carico dei Cittadini? Non credo che ci sia una giustificazione adeguata a ciò”.

 

La soluzione

“Da noi su un territorio di 360 mila abitanti con 115 comuni il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che oggi è affidato a quattro aziende pubbliche, che peraltro svolgono egregiamente il loro compito, con gare e contratti diversificati, è arrivato il tempo in cui la nostra politica e i nostri sindaci devono affrontare e risolvere la problematica relativa alla gara unica per tutto il territorio affidandola alla Provincia e, successivamente, alla riunificazione di queste società in una sola. La gestione complessiva del servizio – conclude Trespidi – ne trarrebbe un indubbio vantaggio ma, soprattutto, diminuirebbero i costi a carico dei cittadini del nostro territorio".

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