“L’ex colonia marina cremasca Finalpia è in vendita; l’incarico è stato affidato a una società di primo livello anche al fine di comprendere l’effettivo valore di mercato dell’immobile”. La notizia è stata confermata da Giorgio Pagliari ai capigruppo consiliari. Nella riunione a porte chiuse del tardo pomeriggio di ieri, il presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione opera pia marina Finalpia onlus e la consigliera Alessandra Ginelli hanno annunciato la modifica dello Statuto e l’adeguamento alla riforma degli enti del Terzo settore.
Diritto di prelazione
In una nota diffusa dall’amministrazione comunale si specifica che “il diritto di prelazione sull’acquisto spetta all’attuale gestore. Hyma ha firmato un contratto di affitto della durata di sei anni rinnovabile per altri sei. Va ricordato che il tentativo di vendita del precedente Cda, un anno e mezzo fa, era fallito. Per l’Hotel del Golfo, l’immobile è di proprietà della Fondazione Finalpia, erano stati chiesti 10 milioni di euro”. Il sindaco Bergamaschi ha voluto esprimere “il proprio ringraziamento a un cda che ha messo in sicurezza un patrimonio importante della città, consentendo in tal modo di avere un punto di appoggio su cui fondare i ragionamenti per il futuro cui, insieme, Cda e politica cittadina sono chiamati, in un equilibrio possibile e necessario tra l’autonomia decisionale che formalmente è posta in capo alla Fondazione e l’opportunità che tale autonomia possa esplicarsi in sintonia con gli indirizzi e le aspirazioni della nostra comunità e dei suoi rappresentanti eletti”.
“I proventi dell’alienazione”
“Da oltre un decennio la finalità sociale dell'immobile è del tutto assente e, considerata l’esposizione debitoria della Fondazione, lo sarà almeno per i prossimi sette/otto anni. È un patrimonio che non produce valore per i cittadini. Né sociale, né economico. È quindi necessario aprire una nuova prospettiva, che sappia reinterpretare ed attualizzare le finalità sociali dell’ente, immaginando che i proventi dell’alienazione possano essere reinvestiti in progettualità sociali importanti per la città ed il suo territorio. È questa la nuova sfida cui siamo chiamati. Una sfida di idee che dovranno interrogare non solo la politica ed il cda, ma anche i portatori di interessi del Terzo settore. Un percorso non semplice, ma affascinante, che guideremo”.