28-08-2024 ore 20:12 | Politica - Lombardia
di Elena De Maestri

Peste suina. Pd: ‘la Regione si è mossa troppo tardi. Serve comunicare con sindaci e comunità'

I casi di peste suina africana che stanno allarmando la regione Lombardia, soprattutto il pavese e il lodigiano, ha interessato i consiglieri del Pd Matteo Piloni, Roberta Vallacchi e Marco Carra. “L’assessore Beduschi scarica la responsabilità sugli allevatori, accusati di sottovalutare le regole, il che è assurdo, visto che sono i primi a voler arginare il virus che rischia altrimenti di portare al fallimento le loro aziende. E’ la regione che è in estremo ritardo e lo è stata fin dalla scoperta del primo focolaio. Se fosse intervenuta subito, quando il primo focolaio era a Ovada, a pochi chilometri dal pavese, a gennaio 2022, non saremmo in questa situazione. Ma la giunta e l’assessorato alla sanità, che è competente in veterinaria, hanno continuato a nascondere la testa sotto la sabbia e non hanno mai ascoltato i nostri appelli. Bisognava agire immediatamente, già nei primi mesi del 2022, con la prevenzione e le recinzioni, l’abbattimento dei cinghiali, le misure di biosicurezza negli allevamenti”.

 

‘La gente va informata’

“Quando Regione Lombardia ha iniziato a muoversi, nel giugno 2023, dopo la scoperta dei primi casi nel pavese, era già troppo tardi. Comunque, da quel momento si doveva correre, fare il più presto possibile, ma si è perso altro tempo prezioso. Il bando per finanziare la biosicurezza per tutte le aziende, non solo quelle del pavese, è stato emanato nel gennaio scorso e terminerà alla fine di quest’anno. E’ arrivato in completo ritardo e adesso siamo in emergenza. La popolazione delle aree coinvolte, deve essere informata con manifesti e con tutti i mezzi possibili.  Come è successo in altre epidemie, è necessario che tutti sappiano che il virus è molto resistente e si può veicolare attraverso la terra sotto le scarpe, nelle ruote di bicicletta, delle auto, dei camion.  Per questo è necessario adottare comportamenti adeguati”. 

 

‘Indicazioni ai sindacvi’

“Anche i sindaci devono ricevere, come chiedono inascoltati, indicazioni precise per poter intervenire, indicazioni che, trattandosi di materia sanitaria, devono arrivare dal Dipartimento veterinario della direzione regionale welfare.  Lo stesso dipartimento da cui devono arrivare indicazioni su come garantire la biosicurezza nelle porcilaie. Fino ad oggi  è stato tutto delegato all’assessorato all’agricoltura, che in realtà dovrebbe occuparsi solo dei danni indiretti, in quanto i danni diretti, che riguardano l’abbattimento dei suini, sono in capo al ministero della sanità. L’emergenza a cui si è arrivati nasce dallo smantellamento dei dipartimenti provinciali di prevenzione, che sono stati portati nelle Ats e hanno subiti gravissimi tagli di investimenti e di risorse umane.  La prevenzione, unica strada per evitare la diffusione di malattie,  sia tra gli umani che tra gli animali, è la grande assente. Così come è stato gestito male il covid ora si gestisce male la peste suina che, ricordiamo, non è trasmissibile all’uomo, ma provoca danni enormi alle aziende suinicole italiane, la metà delle quali sono in Lombardia. Se la Regione avesse fatto prevenzione non saremmo arrivati a questo punto. Ma nonostante le nostre ripetute denunce non ha fatto nulla”.

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