28-08-2024 ore 11:30 | Politica - Crema
di Annamaria Carioni

Città di oggi e di domani: i sindaci di Crema e Cremona ospiti alla Festa de l'Unità a Ombriano

Lunedì 26 agosto alle ore 21 nell'ambito della Festa de l'Unità di Crema presso il podere di Ombrianello si è svolto il dibattito dal titolo “Le nostre città, oggi e domani”. Ospiti della serata tre giovani uomini in camicia bianca e azzurrina e jeans, seduti uno accanto all'altro davanti ad un pubblico attento ed interessato: Fabio Bergamaschi, sindaco di Crema, Andrea Virgilio, primo cittadino del capoluogo cremonese: due politici, espressione del territorio, in dialogo sui temi di attualità più discussi del momento e moderati da Marco Leardi de Il Giornale.

 

Una partita a due
Il dibattito tra i due amministratori si è avviato con una metafora mutuata dal mondo del calcio: con divertita ironia ci si è chiesti se si trattasse di un derby, di un'amichevole o di due giocatori che palleggiavano e si passavano la palla nella stessa metà campo. Bergamaschi e Virgilio hanno dichiarato di non avere dubbi in merito: è necessario continuare sulla strada di una collaborazione costante e diffusa, già iniziata e favorita dall'appartenenza alla stessa compagine politica, come due persone che iniziano una relazione con l'intenzione di sposarsi e che perciò devono conoscersi e frequentarsi per costruire un'unione salda e duratura.

 

Progettare la città
L'ospite, che ha giocato in trasferta, per non abbandonare il richiamo calcistico, ha affrontato per primo il tema delle strategie per la città, sostenendo che devono cambiare l'approccio e il metodo. “La sfida che abbiamo di fronte è quella di contaminare linguaggi e competenze diverse. Per esempio lo sviluppo urbanistico della città un tempo aveva come obiettivo l'espansione. Abbiamo ereditato piani regolatori che hanno questa logica. Oggi il ragionamento è agire all'interno della città compatta e favorire i processi di rigenerazione urbana all'interno del tessuto consolidato ”. Virgilio prosegue toccando il tema delle numerose aree dismesse, che devono acquisire nuove funzioni. 

 

Le proposte per Cremona
“Disegnare la città non è avere a disposizione un foglio bianco, c'è già un disegno, per cui è compito degli amministratori realizzare un ritratto nuovo partendo dall'esistente”. Il sindaco di Cremona ha ricordato che la sua città ha ricevuto in eredità un piano di governo del territorio che risale al 2014, quando l'allora governo di centro destra aveva individuato alcuni ambiti di trasformazione con estese aree edificabili accanto ad aree produttive. Le nuove direttrici sono ridurre il consumo di suolo, favorire le sinergie tra pubblico e privato, abbattendo per esempio gli oneri di urbanizzazione, sostenere gli interventi di bonifica. 

 

Le proposte per Crema
Con un preciso assist la palla è stata lanciata al sindaco Bergamaschi, il quale ha ripreso il concetto che l'attuazione dello sviluppo urbano deve interpretare il segno dei tempi e deve cogliere i bisogni della città: “E' finito il tempo delle lottizzazioni. Nella nuova pianificazione, a cui ci stiamo approcciando, abbiamo avviato da luglio una fase partecipativa di 100 giorni, durante la quale chiunque potrà portare le proprie considerazioni. La sfida è quella di passare dal contenimento del consumo di suolo al suo azzeramento”. Il primo cittadino cremasco ha sostenuto convinto che la città si rigenera dal suo interno, pensando ad opere importanti già avviate da tempo, come il sottopasso di Santa Maria, o le aree degli Stalloni e dell'ex tribunale da riqualificare tramite accordi di programma con altri enti.

 

Guardare oltre il territorio
I sindaci si sono anche interrogati in merito a quali temi possano unire le due città: l'eccellenza della liuteria cremonese potrebbe incontrare la tradizione dell'arte organaria cremasca, il polo della cosmesi potrebbe interagire con il polo fieristico del capoluogo. Inoltre, Cremona potrebbe guardare alla capacità del territorio cremasco di fare sinergia, per esempio attraverso l'area omogenea, in modo da diventare più attrattiva rispetto ai piccoli comuni circostanti e supportarli maggiormente. “Il capoluogo è un faraglione, ha la forza per stagliarsi - ha sintetizzato Bergamaschi - il cremasco invece ha puntato sulla forza della cooperazione per essere una comunità di pianura”. 

 

La sostenibilità umana
Intrecciate con i temi della sostenibilità ambientale ci sono le emergenze sociali: l'integrazione dentro la quotidianità degli spazi di vita, la prossimità, la sussidiarietà, la coprogettazione, questioni complesse che avrebbero forse richiesto più tempo per essere dibattute. Il confronto sereno e serrato, durato più di un'ora, si è concluso su queste tematiche, ribadendo il ruolo degli amministratori quali “apriporta” sui diritti e quali interlocutori privilegiati rispetto ai cittadini. 

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