28-07-2022 ore 10:28 | Politica - Ripalta Cremasca
di Denise Nosotti

A villa san Michele il vertice dei sindaci per la ripartenza dell'area omogenea cremasca

‘Ripartenza’. È questa la parola che ha fatto da filo conduttore alla riunione dell’area omogenea cremasca. I sindaci si sono riuniti ieri, mercoledì 27 luglio, a villa San Michele. L'introduzione è stata affidata al sindaco di casa, Aries Bonazza e la seduta presieduta da Aldo Casorati. Molti i temi all'ordine del giorno: sanità e welfare, istruzione e infrastrutture, senza dimenticare la digitalizzazione. Particolare importanza riveste il ruolo dell'area omogenea. Come spiegato da Casorati (che ha annunciato l'intenzione di ritirarsi dal ruolo di presidente), “non è riconosciuta né tantomeno ben definita nelle funzioni, nelle competenze e nei limiti. Sarà un ente che farà da filtro tra comuni e regione?”.

 

Il Consorzio quale braccio operativo’

La risposta è giunta dal sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, al debutto insieme alla collega di Credera Rubbiano, Francesca Cerasola. “Crema si rafforza se si rafforza il territorio e viceversa. L’occasione della ritrovata unità favorisce una maggiore integrazione tra comuni. Serve però una riorganizzazione istituzionale dell’area omogenea, rendendola simile ad un ente intermedio tra comune e provincia. In quest’ottica, Consorzio.it sarà il braccio operativo. L’area omogenea cremasca avrà una giunta che si occuperà di valutare l’operato dell’ente consortile. In questo modo si potranno razionalizzare alcuni servizi come il Suap (sportello unico attività produttive), la sanità, l'area tecnologica. Crema ha individuato un assessore al territorio, Cinzia Fontana, proprio per lanciare un segnale politico per aprire un percorso coeso per lo sviluppo della territorialità”.

 

Il ruolo della provincia

L’intervento del sindaco di Crema è stato apprezzato dai presenti. Durante il dibattito è intervenuto il sindaco di Offanengo. Gianni Rossoni ha ribadito "l’importanza di rivedere il ruolo della provincia; così concepita non ha quasi senso’. Il suo futuro deve essere affidato a chi si candiderà al parlamento alle prossime elezioni del 25 settembre. Poi i grandi temi: la metropolitana fino a Paullo, la tratta ferroviaria Cremona - Milano via Treviglio; la politica sanitaria locale. “Come area omogenea, dobbiamo rivendicare la terza casa di comunità e cosa sarà inserito in questa struttura. Non si deve pensare di poter risolvere il problema dei medici di base con le case di comunità. Poi i trasporti, la rete ciclopedonale del cremasco e l’attrattività del territorio”. Il lavoro è molto e la strada è lunga. Se la meta è condivisa, durante il percorso saranno fondamentali la coesione e soprattutto la condivisione delle progettualità e dei metodi per concretizzarle. In gioco c'è il futuro del cremasco.

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