Unioni civili. Crema coinvolge i cittadini nella creazione di un registro comunale. Iniziativa di SeL, i documenti in allegato
Anche a Crema cresce il numero di persone che convivono senza sposarsi. In Italia sono 12 milioni di persone, ovvero il 20 % della popolazione, dato quasi raddoppiato rispetto al 1998: "si tratta pertanto di prendere atto e dare il giusto riconoscimento ad una realtà ormai largamente diffusa" spiega Emanuele Coti Zelati.
Unioni di fatto
Secondo il capogruppo di SeL "il Comune può operare, nell’ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità per le unioni di fatto, favorendo l’integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane, nonché forme di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale".
Riconoscimento dei diritti
"Gli sviluppi che stanno caratterizzando le campagne elettorali, anche di schieramenti di segno opposto, hanno fatto proprie le istanze di riconoscimento dei diritti che da molto tempo caratterizzano l’azione politica di SeL". Come consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà che, anche nella nostra città di Crema, Emanuele Coti Zelati chiede la partecipazione dei cremaschi, non solo dei colleghi in consiglio comunale, per dare avvio ad un percorso che porti al riconoscimento delle unioni civili.
La condivisione con la cittadinanza
Il capogruppo di SeL propone sul tema una delibera, piaciuta alla maggioranza di centrosinistra. L'ulteriore passo è la condivisione della cittadinanza del testo base (in allegato). Tra un mese, raccolti i commenti e le eventuali modifiche, Coti Zelati s'impegna a provvedere ad un lavoro di sintesi che si concretizzerà in un incontro pubblico.
Il consiglio comunale
"Infine non resterà che sottoporre il testo in forma ufficiale al Consiglio Comunale e alla Giunta. Alla luce dell’importanza del tema siamo convinti sia possibile trovare un punto di incontro, per un proficuo lavoro comune, con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale che, immaginiamo, non avranno difficoltà a riconoscere anche la bontà del metodo di lavoro" conclude Coti Zelati.