27-08-2024 ore 10:43 | Politica - Rivolta d'Adda
di Elena De Maestri

Logistica a Rivolta. Pd: ‘la giunta non approvi il progetto. Vanno tutelati ambiente e salute’

Il Pd di Rivolta d’Adda ha presentato osservazioni al programma integrato d’intervento a nord dell’abitato destinato a logistica. Il partito democratico ha fatto riferimento alla legge regionale pubblicata sul Burl del 12 agosto riguardante la Disciplina degli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale” approvata in consiglio il 25 luglio. “La legge disciplina, secondo la normativa statale ed europea, i criteri, gli indirizzi e le modalità per la localizzazione di nuovi insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale nel rispetto, in particolare, della tutela dell'ambiente, incluso quello urbano, e della salute pubblica, nonché in coerenza con gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e di rigenerazione urbana. Sono qualificati insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale le piattaforme logistiche non intermodali, i centri di magazzinaggio generale e simili, i centri di movimentazione di merci e prodotti, anche a supporto del commercio, e i depositi di merci o veicoli che, anche a seguito di ampliamento, interessano una superficie operativa superiore ai tre ettari”.

 

‘Il comune non è più legittimato ad agire in autonomia’

“Il piano integrato in oggetto comporta anche una variante all'ambito di trasformazione originale dei terreni sui quali l’amministrazione comunale di Rivolta d’Adda ha intenzione di far insediare la logistica e, a tal fine, il comune si è dotato di documento di inquadramento, da considerarsi come una norma transitoria applicabile unicamente alla fase di passaggio dal piano regolatore generale al Pgt. A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale dell’8 agosto, il comune di Rivolta d’Adda non è più legittimato ad agire in autonomia definendo gli ambiti idonei all’insediamento di logistiche di rilevanza sovracomunale. Inoltre, non è possibile far insediare una logistica di 117.583,08 metri quadri sui terreni previsti dal programma in oggetto ricorrendo ad un piano integrato”. Sulla base di queste considerazioni, il Pd chiede alla giunta Sgroi di “non approvare il piano in oggetto, andando così a tutelare: il suolo e il paesaggio rivoltano; gli esercizi commerciali di vicinato di Rivolta e la salute delle rivoltane e dei rivoltani”.

2008