27-07-2023 ore 20:34 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

'La lettura tutta polemica' sul ponte di via Cadorna: 'la spirale dei costi', progetti e bandi

“La variazione di bilancio più significativa nella storia di Crema”, ha spiegato Teresa Caso durante la discussione in consiglio comunale, può essere vista come “un tesoretto consistente, figlio di un’amministrazione oculata e virtuosa” e della decisione presa poco prima delle elezioni, “con grande correttezza istituzionale”, di consegnarlo intatto ai futuri amministratori. Ricacciando al mittente “la lettura tutta polemica delle opposizioni”, l’esponente di Crema aperta, ha puntato su quello che ha sostenuto essere “un aspetto di fondamentale rilevanza per la città: l’avanzo a disposizione ci permette di affrontare i rincari senza mettere a rischio l’avanzamento delle opere, come sta succedendo in molte amministrazioni”.

 

Il bivio per le imprese

Venendo “agli aumenti dei costi delle opere, significativi e innegabili, che le forze di minoranza addebitano all’amministrazione”, ha voluto ribadire che al contrario “l’incertezza dei costi ha fatto disertare molte gare d’appalto e messo le imprese che già si erano aggiudicati i lavori di fronte a un bivio: rischiare di lavorare in perdita in balia della spirale degli aumenti fuori controllo o ritirarsi dall’appalto pur pagando le penali”. Molto interessante il dettaglio sull’aumento “vertiginoso” dei costi: “l’Ance (l’associazione nazionale dei costruttori edili) ha denunciato che il costo di un tondino per cemento armato, nel secondo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, è aumentato dell’80 per cento. Il prezzo dell’acciaio Corten del 130 per cento. Alla fine del 2022 il ferro per cemento del 40, il bitume oltre il 30 per cento, a cui si sono aggiunti i rincari dei costi energetici”.

 

Ponte di via Cadorna

“Lavori appaltati su progetti del 2020 o di anni precedenti, alle imprese sarebbero costati quasi il doppio, mentre i nuovi appalti risultavano antieconomici già prima di cominciare perché i prezzi correvano più veloci dei prezzari regionali”. Una situazione che ha portato “l’impresa che si era aggiudicata il bando del ponte di via Cadorna a non procedere coi lavori”. Quadro reso ancor peggiore dalla “difficoltà a reperire i materiali: l’amministrazione, sempre nel caso del ponte di via Cadorna, ha fatto bene a chiedere che la partenza del cantiere coincidesse con l’arrivo in loco di tutti i materiali. Ciò ha contribuito al ritardo? Era preferibile partire con i lavori e trovarsi poi il cantiere bloccato per mesi, a ponte chiuso, per la mancanza di materiale? Procrastinare i tempi non è stata evidentemente una scelta, ma una cautela necessaria”.

 

Il monitoraggio topografico (statico)

Argomento più volte toccato dalla minoranza, sul tema della sicurezza del ponte, Teresa Caso ha spiegato che “il ponte è attenzionato da molto prima che ci sollecitassero con scene a volte decisamente plateali per fare effetto sull’opinione pubblica. Il monitoraggio topografico (statico), eseguito da due anni a questa parte per controllare le condizioni strutturali del ponte, indicano che non vi è stato un peggioramento e che quindi è sufficiente seguire le indicazioni date a suo tempo sulla portanza. Al monitoraggio statico si è aggiunto adesso quello dinamico che consente il controllo in continuo della struttura per valutarne lo stato funzionale in esercizio”. Un sistema corredato da “un alert con l’indicazione in tempo reale di eventuali problematiche”. In sintesi, “le risultanze del monitoraggio indicano una situazione stabile”. Perciò, “non essendo nella condizione di dover intervenire subito, si sono ipotizzati scenari diversi rispetto all’intervento iniziale”. Sono quindi state “sondate altre possibili soluzioni”, sempre “nell’ottica di limitare gli inevitabili disagi che certamente graverebbero sui cittadini e sulle attività di san Bernardino e Castelnuovo con la chiusura, seppur temporanea, del ponte”.

 

Rifacimento ex novo?

L’esponente di maggioranza ha anche spiegato che “sì, è stata valutata l’ipotesi di un rifacimento ex novo, ma questa strada è stata poi lasciata dato il parere negativo della soprintendenza”. Per i colleghi di minoranza “si è perso tempo”, mentre per Teresa Caso “no”. Anzi, “non si è stati con le mani in mano, si è operato per migliorare il progetto iniziale” e per “ottenere una maggiore portanza”, in modo che fosse possibile consentire “il passaggio di autobus”.

 

Il sottopasso di santa Maria

Nel corso del dibattito si è spesso tornati sulla lievitazione dei costi. Detto del ponte, nel caso del sottopasso veicolare di santa Maria il comune ha dovuto affrontare “anche problemi di natura squisitamente tecnica”, ovvero “la bonifica bellica e la rimozione delle vasche della ferriera”. Secondo Teresa Caso “lavori previsti, ma che in corso d’opera si sono rivelati più onerosi richiedendo una tecnica per la bonifica bellica più sofisticata e la rimozione delle vasche più impegnativa perché molto più profonde del previsto”. In chiusura una puntualizzazione sul sottopasso ciclo pedonale: “le criticità devono essere superate per garantire ai cittadini di santa Maria l’accesso ciclopedonale al centro”. Ci sono alternative percorribili? “Al momento sembra di no, le Ferrovie si sono dette indisponibili a mettere a disposizione, se non temporaneamente, il sottopasso ferroviario per l’attraversamento dei binari”.

 

Bandi e progettualità

I consiglieri di minoranza hanno più volte sostenuto che “l’amministrazione rincorre i bandi perché manca di progettualità”. Secondo la consigliera di Crema aperta “è vero esattamente il contrario: i bandi vengono ricercati sulla base dei progetti che si vogliono realizzare”. Proprio “grazie all’intensa attività di partecipazione ai vari bandi sono state portate a casa risorse cospicue che ci permettono di realizzare tanti progetti senza indebitarci con i mutui (che semmai potremmo utilizzare per fare altre cose) e quindi senza gravare sulle spalle dei cittadini di Crema”.

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