27-06-2024 ore 18:04 | Politica
di redazione

Asilo Franceschini. Per Bergamaschi 'efficacia potenziata'. Nicardi: 'miope soluzione tecnica’

Alla scuola materna Franceschini è confermato il taglio della sesta sezione. Il comune non ha trovato un accordo coi genitori, che avevano chiesto di attendere un anno, incrementando nel frattempo il personale. Nel caso di bambini con disabilità, l’amministrazione ha assicurato la presenza di un educatore. “Nel corso dell’anno scolastico che si conclude domani, 28 giugno, la Scuola dell’Infanzia Iside Franceschini ha affrontato diverse sfide, tra cui il reale rischio di interruzione del servizio per ben 13 volte a causa della difficoltà nel reperire sostituzioni di insegnanti per brevi periodi”. In una nota del comune si legge che “questo scenario ha spinto l’amministrazione comunale di Crema a considerare una riorganizzazione del servizio, non motivata da ragioni di risparmio economico, ma da una necessità organizzativa per garantirne la continuità e la qualità dell’educazione”.

 

Il tavolo di confronto

“La proposta di riorganizzazione prevede una riduzione del numero di sezioni, passando da sei a cinque, comportando un leggero incremento del numero di alunni per classe. Questo cambiamento ha suscitato preoccupazioni tra i genitori, specialmente riguardo all’accompagnamento dei bambini con disabilità. Apprese queste preoccupazioni, in un tavolo di confronto appositamente convocato, l’amministrazione ha potenziato la propria proposta, prevedendo l’introduzione di un educatore di plesso, una figura aggiuntiva che rappresenta un supporto significativo per le fragilità. Questa soluzione comporta un incremento delle risorse impiegate e quindi una spesa maggiore rispetto all’anno precedente, sottolineando l’impegno dell’amministrazione a mantenere elevati standard qualitativi”.

 

Efficacia potenziata’

Secondo il comune “va rilevato che i numeri della nuova riorganizzazione sono allineati a quelli pre pandemia, un periodo in cui la qualità del Montessori non era mai stata messa in discussione nonostante le classi altrettanto numerose. La riorganizzazione, quindi, non compromette la qualità del servizio ma anzi, con l’aggiunta della figura dell’educatore di plesso, ne potenzia l’efficacia. Inoltre, a fronte di un potenziale futuro cambiamento del contesto, l’amministrazione non esclude nuovamente un’espansione e ritorno alle sei sezioni. Questo dimostra la volontà di adattarsi alle esigenze e alle condizioni mutevoli, mantenendo sempre al centro l’obiettivo di offrire un’educazione di alta qualità. Tutti i bambini residenti a Crema, inclusi gli anticipatari, sono stati accolti per il prossimo anno scolastico. Inoltre la scuola dell’infanzia Iside Franceschini può perseguire il progetto di diventare il primo polo 0-6 della città di Crema, all’avanguardia delle nuove disposizioni legislative in materia, confermando il massimo impegno dell’amministrazione per un sistema educativo inclusivo e di qualità, proprio a partire dal Montessori”.

 

Carenza di personale

“A livello nazionale, il problema della carenza di personale educativo qualificato è diffuso tra gli enti comunali, aggravato da contratti più stringenti rispetto a quelli delle scuole statali. Chi ha sostenuto la possibilità di mantenere le sei sezioni, non ha proposto modelli alternativi di organizzazione che non includessero l’assunzione di nuovo personale, sostenendo che una sola figura sarebbe potuta bastare al fine di scongiurare le turbolenze organizzative. Una proposta che, purtroppo, non si può tecnicamente ritenere sufficiente per evitare questo scenario, esponendo il Montessori, i bambini e le famiglie a gravi disagi il prossimo anno, a meno di non immaginare più di una assunzione a tempo indeterminato, a fronte di un già avvenuto calo delle iscrizioni e di un trend demografico inequivocabilmente in declino”. 

 

Proposta qualitativamente immutata

Il sindaco e l’assessore all’istruzione hanno espresso “dispiacere per la mancanza di un consenso condiviso, nonostante gli sforzi dell’amministrazione per aprire un dialogo costruttivo: la decisione ha natura non politica e discende da una necessità tecnica, volta a garantire la sostenibilità e continuità del servizio”. Fabio Bergamaschi ed Emanuela Nichetti confidano che le soluzioni adottate, tra cui l’introduzione dell’educatore di plesso, “si dimostreranno adeguate a mantenere l’eccellenza del Montessori nel tempo: il comune ha dimostrato di non essere arroccata sulle proprie posizioni iniziali ma di essere aperta al confronto e alle proposte raccogliendo la preoccupazione dei genitori nei confronti dei bambini con disabilità e implementando la propria proposta organizzativa con il potenziamento di un educatore di plesso. La scelta di ridurre le sezioni a cinque è dipesa dalla necessità di garantire una gestione efficace e sostenibile del servizio, assicurando al contempo un potenziamento delle risorse dedicate al sostegno delle fragilità. La prospettiva della scuola dell’Infanzia Iside Franceschini rimane quindi immutata dal punto di vista qualitativo, rimanendo un riferimento di eccellenza pur alla luce delle difficoltà organizzative cui si è stati costretti a far fronte. Vogliamo che il nuovo contesto organizzativo, solido e sostenibile, possa essere un nuovo punto di rilancio, una volta superate le criticità. In questo senso intendiamo mantenere aperta una prospettiva di confronto per una eventuale futura realizzazione del polo 0-6”.

 

Tecnica miope

Sulla vicenda è da registrare l’intervento di Paolo Nicardi. Il consigliere comunale, recentemente uscito dal gruppo di maggioranza Crema Lab, è piuttosto critico: “pensavo e speravo che il tavolo di dialogo servisse ad aprire le porte ad una soluzione alternativa rispetto alla chiusura della sezione. La possibilità di sviluppare un pensiero più strategico sulle politiche educative e per l’infanzia. Una possibilità di vera partecipazione attiva, tra maestre dirigenti genitori e amministrazione. Così non è stato e si è scelto di tirare dritto con una soluzione tecnica, miope e con scuse di bilancio”.

 

Depotenziamento
“Una soluzione non in linea con il mandato ed il programma elettorale che si impegnava a potenziare l’attenzione alle famiglie e che crea un brutto precedente ridimensionando il servizio. Tutto questo tra l’altro non risolve di fatto il problema e che porterà effetti negativi come la scelta dei genitori di disiscrivere i propri figli. Il Montessori è una eccellenza cremasca, che fa da traino sul territorio, invece che sostenerla e promuoverla, si è scelto di depotenziarla su tutti i piani. Non serve accendere una luce in comune e partecipare ad una iniziativa di Unicef per dire che Crema è la città dei bambini. Servono azioni concrete e modalità vicine alle famiglie. Fino ad oggi non è ancora chiaro il progetto futuro e quale strategia in atto, mi riservo a questo punto di utilizzare gli strumenti a mia disposizione come interpellanze o mozioni per capire come l’amministrazione vuole muoversi e riportare in sala degli Ostaggi il dibattito e nella comunità e mi auguro che questa scelta miope non sia l'inizio di una fine”.

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