In questi quindici giorni di limbo, tra il primo turno ed il ballottaggio, faceva effetto agli stessi addetti ai lavori: "in caso di sconfitta elettorale del centrodestra, Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia, non rientrerà in consiglio comunale. Possibile?" Sornione, lui, democristiano doc, ha taciuto. Almeno pubblicamente. Quindi ha iniziato a dirlo tra una chiacchiera e l'altra, davanti al solito caffè mattutino al bar in piazza Duomo: "ma siete sicuri?". Durante l'ultima bollente settimana sono sorti i primi dubbi, corroborati da alcuni fatti. I Cinque stelle hanno diffuso una nota stampa corredata da grafici e articoli di legge a supporto della loro tesi, sicuri che avrebbero portato in Aula degli Ostaggi non uno (il candidato sindaco Carlo Cattaneo), ma ben due consiglieri (ovvero anche Manuel Draghetti). Nemmeno in questo caso Beretta ha preso posizione: "non voglio entrare nel tritacarne. Mi spiace per i amici grillini, io li chiamo così, non si offenderanno, ma quel posto non è loro. Vedrete". Evidentemente sapeva.
La proclamazione e la riorganizzazione
La conferma è arrivata oggi. Nella tarda mattinata odierna è arrivata la proclamazione del sindaco Stefania Bonaldi. Inizia ufficialmente il suo secondo mandato. Il piglio è quello consueto. Voci non confermate ma decisamente fondate danno per partente il segretario generale Marica De Girolamo. "Addio annunciato" per alcuni, è data prossima a trovar sistemazione al Comune di Lodi in quota Forza Italia. A Crema la parola d'ordine è riorganizzazione. Nella macchina comunale sono previsti cambiamenti. In settori strategici. Il sindaco ha assicurato che sarà "una stagione di legalità, diritti" ed auspicata innovazione, in particolare nei servizi al cittadino. Il principale oppositore, Enrico Zucchi, è passato oltre le voci che lo vorrebbero dimissionario – subito, o più probabilmente fra sei mesi – ed ha invece confermato l’intenzione di occupare stabilmente il proprio posto all’opposizione, nel tentativo di “unire le forze moderate” ed evidentemente riproporsi con rinnovato vigore tra cinque anni. Dentro e attorno al centrodestra cremasco il lavoro non mancherà.
Sostanzioso ricambio
Scomparsi dall’Aula i due consiglieri di Rifondazione comunista, che non sarà rappresentata ed è alle prese con una robusta discussione interna, non torneranno in consiglio molte persone: Dante Verdelli e Sebastiano Guerini, Teresa Caso, Emilio Guerini e Livia Severgnini per la maggioranza ed Alberto Torazzi, Paolo Patrini, Tino Arpini, Renato Ancorotti, Alex Boldi e Christian Di Feo per la minoranza. Tra i banchi della maggioranza rimarrà la Sinistra con Attilio Galmozzi. Dato come “sicuro assessore”, lascerebbe il posto in consiglio ad Emanuele Coti Zelati. Già annunciato come assessore al welfare Michele Gennuso, il suo posto sarà preso da Franco Lopopolo. Per la carica di presidente del consiglio comunale pare esclusa la possibilità di affidare l’incarico ad Antonio Agazzi, molto più plausibile la nomina di un uomo del Partito democratico come Eugenio Vailati. Sin qui si tratta di supposizioni. La Giunta sarà ufficializzata entro la fine della settimana: “vanno sistemate le quote rosa”, la voce raccolta nel corridoio dei passi perduti. I partiti scalpitano.
Consiglio comunale, la composizione
Ecco la composizione del consiglio comunale. Per la maggioranza: Matteo Piloni, Gianluca Giossi, Jacopo Bassi, Angela Beretta, Eugenio Vailati, Pietro Mombelli, Valentina Di Gennaro, Gianantonio Rossi, Fabio Bergamaschi, Emanuela Nichetti, Walter Della Frera, Michele Gennuso (Lopopolo), Debora Soccini, Attilio Galmozzi, Matteo Gramignoli. Per la minoranza: Enrico Zucchi, Antonio Agazzi, Laura Maria Zanibelli, Simone Beretta, Andrea Filippo Agazzi, Luigi Bellani, Angelo Sandro Maria Dimartino, Andrea Bergami, Carlo Andrea Cattaneo.
Crema, Boldi e Di Feo. I due consiglieri Cinque stelle lasciano il Consiglio (foto © Cremaonline.it)