27-03-2024 ore 20:37 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Sensori e pannelli non dialogano ma il comune non rinuncia all'approccio smart parking

L’annosa questione dei parcheggi a pagamento di Crema ha vissuto ieri in consiglio comunale l’ennesimo capitolo. Una saga decisamente avvincente sin dal suo inizio. Le ultime novità appassioneranno sicuramente gli utenti. Il ‘merito’ va dato all’interrogazione di Simone Beretta: “Io credo che anche l’attuale gestore dei parcheggi a pagamento non stia rispettando le condizioni intervenute con l’amministrazione comunale. Ancora oggi i cittadini quotidianamente si sentono presi in giro girando a vuoto con la propria macchina alla ricerca di uno spazio segnalato libero che libero non è”. Oggetto del contendere i famigerati sensori e in particolare i cartelli luminosi. “Annunciata come una rivoluzione digitale”, ha sintetizzato Beretta, ultimamente sensibile alle metafore belliche, “si è a conti fatti rivelata una disfatta”.

 

Interventi e gestione

Per il comune ha risposto Franco Bordo. Ha spiegato che il sistema è stato installato dalla Gestopark e tutti ricorderanno che il contratto, durante l’amministrazione Bonaldi, è stato rescisso al termine di un lungo e faticoso braccio di ferro. Troppe le problematiche per poter continuare. La gestione è stata affidata alla Ica, che già si occupava della riscossione dei tributi. Il primo punto di rilievo sollevato da Bordo che al momento del subentro “non doveva provvedere a specifici interventi sulla sensoristica del sistema, ma esclusivamente alla sua gestione. Non essendo questo gestore responsabile dei difetti riscontrati, non è soggetto a penali”.

 

Tre diversi soggetti

Su indicazione dell’amministrazione comunale, la Ica ha avviato una ricognizione del sistema, “riscontrando che la criticità dipende dalla interoperabilità tra i sistemi installati: sensori, getaway, pannelli a messaggio variabile, piattaforma di gestione dati. Sistemi gestiti da tre diverse soggetti societari”. Nel 2023 e “senza oneri per il comune, sono state effettuate analisi puntuali tra i tre soggetti interessati, per cercare di risolvere le problematiche. Dopo una fase di rimando delle responsabilità tra i tre soggetti, che faticavano ad effettuare lo scambio di informazioni, è stato eseguito un intervento puntuale su una piazza del centro storico, per verificare l’affidabilità e il corretto funzionamento del sistema”.

 

Affidabilità non garantita

Ica, società Municipia, A2A e personale del comune hanno effettuato una serie di interventi: hanno sostituito i sensori che davano segnali di errore e aumentato la potenza di trasmissione. Per farla breve, “i tentativi effettuati non hanno dato esito positivo”. Ufficialmente “la sperimentazione ha dato esito negativo. Non garantendo l’affidabilità nel tempo del sistema, il comune non intende prevedere ulteriori investimenti, ma non intende abbandonare l’approccio allo smart parking, quindi si sta valutando la parziale modifica del sistema attuale, verificando se nuove tecnologie sul mercato” possono garantire la tanto agognata affidabilità.

 

La verifica delle carte

Nella replica Beretta s’è detto piuttosto insoddisfatto: “quando è stato risolto il problema Gestopark abbiamo steso un velo pietoso: pensavamo che subentrando Ica i problemi sarebbero stati risolti. Sono sei anni che i parcheggi segnalati a Crema non corrispondono alla verità, sono fasulli. La risposta di Bordo non è accettabile, perché quello che è successo è grave: chiedo tutta la documentazione a partire dal 2018. Ci stiamo abituando a guardare dentro tutte le carte, andremo a verificare ogni passaggio. C’è qualcuno che paga i danni che vengono creati? Le giustificazioni tecniche sul ponte radio o i sensori non sono interessanti. La risposta non deve essere tecnica, ma politica: errare è umano, perseverare è diabolico”.

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