26-11-2013 ore 15:22 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Scuola di CL, il Comune risponde per le rime. "Salini risolva la questione, non faccia polemiche sulle ceneri di un azzardo di privati che ora grava sulla collettività"

Si arricchisce di un nuovo capitolo il racconto dell'ipotesi del trasferimento del nuovo polo scolastico da via Libero Comune al cantiere nell'ex cascina Valcarenga. Il Comune di Crema - con un comunicato che arriva dallo staff del sindaco - ribatte prontamente alle dichiarazioni ed alla documentazione diffusa nella giornata di ieri da Massimiliano Salini, presidente dell'amministrazione provinciale.

I legami di Salini
Il tono, seppur pacato, è piuttosto perentorio: "Abbiamo appreso con stupore delle dichiarazioni del presidente della Provincia Salini rispetto alla nota questione del progetto della scuola presso la cascina Valcarenga, dichiarazioni che seguendo un proverbio ben noto, “la miglior difesa è l’attaccovorrebbero scaricare sull’Amministrazione Comunale responsabilità che sono in modo netto ed inequivocabile riconducibili ad altri soggetti, cui evidentemente Salini si sente ancora troppo legato per poter affrontare la questione in termini istituzionali".

Smentito "in maniera clamorosa"
"Purtroppo per lui - prosegue la nota cremasca - i fatti smentiscono in maniera clamorosa le sue affermazioni, ancorché “proferite ad un ritmo che non lascia spazio ad altri interventi”, come qualche organo di stampa riferisce. Come il presidente Salini ben sa, a fronte di una sua richiesta, l'Amministrazione Comunale di Crema ha già manifestato in via formale di ritenere opportuno che la Provincia, prima di dare il via al progetto di realizzazione del Polo Scolastico nel quartiere di San Bartolomeo, attenda le verifiche in corso rispetto al possibile rilevamento di una porzione di 9.000mq presso il cantiere della Valcarenga, a seguito della messa in liquidazione della Fondazione Charis".

I prossimi passaggi
La vicenda è intricata e il rischio di equivoci o di fraintendimenti - voluti? - è alto, quindi il sindaco Stefania Bonaldi entra nei dettagli: "al Presidente è stato messo nero su bianco, benché gli fosse comunque noto, che é in corso la definizione di un'ipotesi che vede i seguenti possibili passaggi: acquisizione dei beni immobili della Fondazione Charis da parte delle ditte creditrici che hanno lavorato presso il cantiere; completamento del cantiere Valcarenga da parte delle ditte summenzionate; affidamento di una porzione di 9.000 mq alla Provincia di Cremona quale Polo Scolastico, salve le condizioni economiche e giuridiche che la medesima ha già precisato nell’incontro del 22 ottobre scorso e vorrà nel caso ribadire".

La verifica
Secondo l'amministrazione cremasca Salini sarebbe stato "informato in via ufficiale che il liquidatore Alessandro Bani si é detto favorevole ad un vaglio della suddetta ipotesi, sia con i terzi creditori, i quali hanno iscritto ipoteca sull’area della Valcarenga, sia con la Presidente del Tribunale di Cremona, con la conseguenza che ad avviso del Comune di Crema si rende quanto meno opportuno attendere una verifica in tal senso che sarà operata nelle prossime settimane".

L’area di San Bartolomeo
Quanto all’ipotesi che il Comune di Crema sia disponibile a tornare in possesso dell’area di San Bartolomeo, con l'interruzione da parte della Provincia della corresponsione del pagamento di 1.000.000 di euro rateizzato in 20 anni, il Comune di Crema ha già risposto alla Provincia in senso affermativo e gli atti deliberativi conseguenti sono già in via di predisposizione". Al riguardo non manca una vena polemica: "Visto che questo sembra essere l’unico interesse di Salini anziché una soluzione positiva della questione nell’interesse dei cittadini verranno al più presto sottoposti ai competenti organi deliberativi".

I lavori alle Magistrali
Più complessa la questione riguardo ai lavori che in questi anni la Provincia ha realizzato presso l’Istituto Magistrale, lavori stimati in 800 mila euro per i quali la Provincia chiederebbe al Comune il rimborso; "si tratta di lavori su un immobile del Comune di Crema, ma di cui in tutti questi anni ha beneficiato la Provincia, comodataria dell’immobile che accoglie studenti di scuole superiori, per i quali è la Provincia che deve reperire le sedi scolastiche. Ciò non di meno il Comune si è dichiarato disponibile a considerare soluzioni che tutelino gli interessi di entrambi gli enti coinvolti".

L'azzardo che grava sulla collettività
"Nonostante il nervosismo e la caduta di stile del Presidente - prosegue la nota del Comune - sulla vicenda specifica continueremo a mantenere un atteggiamento costruttivo e collaborativo, considerato che sono in gioco importanti interessi collettivi e che alla fine gli Enti pubblici devono puntare al “bene comune” non a polemizzare sulle ceneri di un azzardo di privati che ora grava sulla collettività e rischia di rovinare le imprese che avevano intrapreso i lavori, coinvolgendo i lavoratori da esse dipendenti".
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