26-10-2022 ore 16:58 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

I capi brigata Carlos Perez Diaz e Julio Guerra Izquierdo a Crema ‘per gratitudine e amicizia’

“Vogliamo rinnovare la nostra gratitudine alla popolazione cremasca. Parliamo a nome delle 52 persone, operatori sanitari, che nel momento di peggior incidenza della pandemia da Covid 19 hanno partecipato alla missione e al servizio presso l’ospedale da campo allestito dall’esercito nel parcheggio di fronte all’ospedale. Personale scelto tra quelli che avevano avuto esperienza della cura dell’Ebola, in Africa. Quando l’Italia era l’epicentro del Covid non abbiamo esitato a partire, perché l’Italia è un Paese amico, ci uniscono molti contatti tra le persone e profondi valori di solidarietà e accoglienza”.

 

Un documentario

Commossi, ma orgogliosi e consapevoli di aver condiviso nell’aiuto e nella solidarietà uno dei periodi più cupi della storia della città, Julio Guerra Izquierdo e Carlos Ricardo Pérez Diaz, i due capi brigata di medici e infermieri Henry Reeve a Torino e Crema, oggi hanno fatto visita alla città incontrando il sindaco Fabio Bergamaschi e l’ex sindaca, Stefania Bonaldi, oltre ad alcuni membri di giunta: Franco Bordo, Emanuela Nichetti, Gianluca Giossi e Giorgio Cardile. Vittorio Vantadori ha fatto da traduttore. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Aicec, l’agenzia per l’interscambio culturale ed economico con Cuba, il Ministero della salute pubblica, l’ambasciata di Cuba in Italia e insieme ad una troupe di Naturaleza secreta. Verrà realizzato un documentario sull’esperienza italiana delle due brigate. A Crema hanno avuto modo di tornare nei luoghi in cui hanno vissuto e operato: dall’ospedale alla Fondazione Benefattori Cremaschi, presso il centro di spiritualità e le strutture che li hanno ospitati o rifocillati, compresa la mensa di via Matilde di Canossa.

 

Un legame inscindibile

Nell’esperienza cremasca e torinese (iniziata tre settimane dopo), il personale sanitario cubano ha avuto modo di “imparare molto e di prepararsi al meglio in vista della diffusione della pandemia anche a Cuba. Si è creata una stretta relazione, che ha visto coinvolti l‘amministrazione comunale e la popolazione, la diocesi e l’esercito: grazie ad uno sforzo comune è stato possibile ottenere un risultato positivo, in alcuni momenti insperato”. Medici e infermieri hanno avuto modo di “vedere l’avanzamento della ricerca scientifica sul campo, acquisendo informazioni scientifiche di grande rilevanza”. Si è trattato di “un’esperienza che ci porta a ringraziare, perché abbiamo imparato molto e ricevuto una grande accoglienza. Siamo stati gratificati per il nostro lavoro e questo ci riempie di gratitudine. Indimenticabile la ‘despedida’, la cerimonia di ringraziamento finale in piazza Duomo, con l’abbraccio alle persone curate e ai loro parenti. Il legame tra Crema e Cuba è saldo e inscindibile”. L’incontro si è concluso con lo scambio di pubblicazioni. Crema ha ricevuto il volume Juntos, mentre i medici cubani Ciao, io sto bene, mi mancate, il volume del Centro Galmozzi realizzato in collaborazione con Cremaonline. All'uscita l'incontro con Alessandro, il 'bimbo mascotte' che aveva commosso tutti sventolando una bandierina al loro passaggio. Con lui c'erano i fratellini Riccardo e Mattia, insieme alla mamma Roberto Bianchessi e Luisa Fontanella. 

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