26-08-2017 ore 10:53 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Festa de l’Unità, la bellezza traina lo sviluppo. La proposta di Renato Ancorotti: “portare in città l’Università della cosmesi”

Bellezza, bontà, organizzazione: queste le parole chiave del primo dibattito della Festa de l’Unità. Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco Stefania Bonaldi in veste di moderatrice, il presidente del Consorzio del Grana Padano Cesare Baldrighi, l’imprenditore Renato Ancorotti (foto a lato) e la scrittrice Roberta Schira. Partiamo dalla fine, dalle prospettive: l’idea per lanciata da Ancorotti è quella di un’università della bellezza, possibilmente con sede a Crema, “perché abbiamo bisogno di persone preparate ad utilizzare un linguaggio cosmetico. Persone che entrando in azienda abbiano coscienza del luogo e del lavoro”. Ad oggi le interlocuzioni sono state avviate con l’Università statale di Milano e con alcune delle più rappresentative realtà del settore.

 

Valori e forze del territorio

Tema centrale è quello del Distretto agro-urbano della bellezza. Una “suggestione” che negli ultimi anni è stata declinata in campo economico, produttivo e culturale anche attraverso operazioni di marketing territoriale. È un discorso che si compone di più sfaccettature: “tiene insieme tanti aspetti del nostro territorio – ha dettagliato il sindaco nell’introduzione della serata – anzitutto la forte connotazione produttiva del territorio in chiave agricola. In secondo luogo valorizza il comparto forte della cosmesi e della bellezza in generale: non solo i borghi e i paesaggi ma anche la qualità della vita e del cibo, della tradizione gastronomica e del turismo”.

 

La voglia e l’organizzazione

Perché il territorio possa proseguire su questo binario è però fondamentale che “il coordinamento delle attività diventi l’elemento trainante”, ha specificato Baldrighi. In particolare “due elementi devono essere collegati: la grande capacità di lavoro tipica della Lombardia e dunque anche del Cremasco e l’organizzazione, che non fa parte del dna italiano”. Una formula per lo sviluppo che ha trova nel comparto cremasco della cosmetico e del make up un esempio eccellente. Ancorotti s'è detto convinto che “il Distretto della cosmesi a Crema già esista: le nostre aziende producono un fatturato di circa 1 miliardo di euro. La vera bellezza per il territorio è che, oltre ai prodotti, fornisce occupazione”.

 

I giovani e la conoscenza

Molti gli argomenti in scaletta; impossibile esaurirli in una sola serata. Si passa dalla valorizzazione delle filiere locali all’accrescimento delle professionalità del management, passando per il supporto strategico e promozionale. Quale strategia attuare in futuro? Essenziale, secondo Schira, “trovare un modo per comunicare la città e le sue bellezze ed farsi trovare pronti nell’accogliere chi viene da fuori”. L’esempio è quello del tortello, il più famoso tra i piatti cremaschi: “bisogna insegnare ai giovani a produrlo, è necessario trasmettere la conoscenza. Imparare il sapere, trasmetterlo e far conoscere a nuove generazioni cosa abbiamo di buono. Come? Lavorando di più sulle scuole”.

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