26-06-2021 ore 13:32 | Politica - Lombardia
di Denise Nosotti

Lombardia: situazione critica per i medici di base. Piloni: ‘servono più spazi e risorse’

Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni affronta un problema che preoccupa diversi paesi del Cremasco: la carenza di medici di medicina generale. In particolare, nel nostro territorio, la questione interessa le comunità di Ripalta Cremasca e Guerina, Credera Rubbiano, Izano, Madignano. “Tra il 2018 e il 2022 - spiega Piloni - in Lombardia, sono andati e andranno in pensione 1802 medici di base. Oggi in tutta la regione ci sono 786 posti vacanti, di cui 117 nella sola Ats di Cremona e Mantova (Ats Valpadana). Questi numeri fotografano una situazione molto critica per almeno tre motivi. Il primo riguarda il disagio dei cittadini, che non sanno a chi rivolgersi. Il secondo coinvolge i pronto soccorso, e quindi gli ospedali, perché le persone non sapendo a chi altro rivolgersi, affollano i nosocomi. Lo scorso mercoledì il pronto soccorso di Crema ha registrato 221 accessi in 24 ore. Per lo più codici bianchi. Un afflusso che non si registrava dal gennaio 2020 (241 accessi, 21 gennaio 2020).  Il terzo motivo riguarda l'impossibilità di poter garantire un'assistenza di prossimità e di territorio sulla quale investire, e che invece deve essere centrale nella riforma del servizio socio sanitario della Lombardia di cui la pandemia ha evidenziato la totale assenza”.

 

Possibili soluzioni

Quattro le possibili soluzioni proposte da Piloni. La prima riguarda l’aumento delle borse di studio per la formazione dei medici di base, portandole ai livelli della specializzazione ospedaliera. A questa si aggiunge l’offerta, ai medici di base, per i primi cinque anni di spazi pubblici in concessione gratuita come ambulatori, come il palazzo della provincia di via Matteotti a Crema, in centro città. Servono inoltre risorse da destinare all’Ats per assumere giovani medici neo formati in medicina generale e cure primarie, da impiegare subito sul territorio. Bisogna dare priorità ai territori più scoperti di medici di base per la realizzazione delle case di comunità (Presst).

 

Il caso Madignano

Sull’argomento abbiamo sentito il sindaco di Madignano Elena Festari. “Le precoci e inaspettate dimissioni del dottor Claudio Maganuco comunicate verbalmente mercoledì 16 giugno, quando avrebbe dovuto prendere servizio lunedì 21 giugno, hanno spiazzato sia noi che l’Ats. Quest’ultima sta ora lavorando alacremente per cercare di trovare un medico che possa prendere servizio, in ruolo, nel nostro territorio. Scelte politiche pregresse hanno portato a una situazione destinata a peggiorare nel corso del tempo. Fortunatamente, abbiamo quasi ultimato il completamento dei nuovi ambulatori così da dare spazi ai medici eventualmente disponibili a operare in paese”.

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