Della cosiddetta “scuola di Cielle” della sua “situazione urbanistica, economica e legale” un tempo in costruzione nella zona di via La Pira, si è discusso ieri in consiglio comunale. La vicenda, piuttosto controversa, è al centro dell’interrogazione firmata da
Beppe Bettenzoli e
Mario Lottaroli, consiglieri di Rifondazione Comunista.
Cantiere fermoPremettendo che “il cantiere della scuola promossa dalla Fondazione Charis - all'epoca - presieduta da
Claudio Cogorno è fermo da 14 mesi e non si conosce la data di una possibile ripresa dei lavori”, i due esponenti della Fedarazione della Sinistra sottolineano che “la Regione Lombardia
ha stanziato 4,5 milioni di euro, denaro pubblico, per la realizzazione di tale scuola”.
La convenzione col ComuneAll’amministrazione comunale di Crema, all’epoca guidata da
Bruno Bruttomesso ed ora da
Stefania Bonaldi, Rifondazione chiede “quali fossero i tempi previsti di realizzazione della scuola”, se esista “una convenzione tra il Comune di Crema e la Fondazione Charis” e nel caso, quali siano
gli obblighi assunti ed eventualmente non rispettati dalla Fondazione.
Il piano convenzionatoCome illustrato dal sindaco
Stefania Bonaldi "l'opera fa parte di un
piano attuativo convenzionato di iniziativa pubblica che
ricomprende diversi interventi privati, l'unico dei quali già avviato era proprio quello del polo scolastico". I tempi per la realizzazione sono stati prorogati 3 volte, l'ultima delle quali con l'atto
07.02.2012: Comune di Crema - G.C. n° 37/2012. Un documento di Giunta che prevedeva l'approvazione del progetto definitivo riguardante lo stralcio a completamente dell'impegno sottoscritto, che acquisiva un
nuovo cronoprogramma predisposto dalla Fondazione indicante nel 30 giugno 2014 la data di ultimazione della scuola".
L'atto negozialeIl sindaco ha spiegato che "esiste un atto negoziale fra Comune e Fondazione Charis datato 17 giugno 2009 per l'attuazione del
protocollo di intesa fra Comune di Crema e Fondazione Charis che fa seguito al protocollo di intesa e all'avvenuta assegnazione di un
contributo di 1 milione di euro da parte di Regione Lombardia".
L'ente attuatore"In sostanza - ha aggiunto Stefania Bonaldi - tale accordo definisce il Comune
ente attuatore e stabilisce che la Fondazione Charis
esegue l'opera secondo il progetto approvato dal Comune e trasmesso a Regione Lombardia. Tale accordo prevede che il Comune sia tenuto
alla sorveglianza sul cantiere tramite un proprio tecnico incaricato e acquisisca ogni utile documentazione, oltre che la
contabilità di cantiere".
La relazione di aggiornamentoDall'analisi dei documenti si scopre che l'amministrazione comunale lo scorso
22 novembre 2011 ha trasmesso alla Regione Lombardia la relazione di aggiornamento sui lavori svolti, che dà atto, su dichiarazione della Charis, di aver posto in essere
azioni volte a ridefinire ed ultimare le opere di urbanizzazione generale e di essere al lavoro per la
ripresa cantieristica finalizzata al completamento dei lavori entro il 30 giugno del 2014.
L'incontro in RegioneLa settima successiva, il
27 novembre 2012, l'architetto
Corno ed il dottor
Buonanno incontrano in Regione referenti del Comune di Crema. Il
10 dicembre 2012 il Comune di Crema scrive a Fondazione Charis eccependo che
la contabilità dello stato di avanzamento lavori risale al 2011, che i lavori risultano
sospesi da mesi e che
non viene indicato un cronoprogramma per la fine dei lavori. Infine, che "il completamento dell'edificio con stralcio funzionali per le funzioni di formazione superiore è essenziale per il mantenimento del
contributo di 1 milione di euro già assegnato ed erogato".
Documentazione inadeguataPer evitare l'attivazione di procedure per la restituzione del contributo chiede entro il 28 dicembre 2012 una relazione riassuntiva che contenga la "descrizione di opere eseguite con relativo importo di spesa sostenuto e rendicontato, il cronoprogramma con la data di ripresa dei lavori per lo stralcio funzionale". Il 28 dicembre - spiega il sindaco - "Charis produce documentazione
assolutamente inadeguata", cui fanno seguito telefonate e mail per "regolarizzare la documentazione".
"A marzo la ripresa dei lavori"Quasi un mese dopo, il
23 gennaio 2013 la Fondazione Charis produce la descrizione delle opere che fanno parte del progetto, un quadro economico di
16.654.214 euro per le opere già realizzate facenti parte del progetto, il cronoprogramma con la conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2014 e la
dichiarazione di ripresa lavori con il mese di marzo 2013.
La liquidazione volontariaCon un 'provvedimento ricognitivo', l'11 febbraio scorso la giunta comunale di Crema prende atto del nuovo cronoprogramma trasmette la delibera alla Regione. Il 18 febbraio la doccia fredda: Fondazione Charis comunica ufficialmente la decisione di "
desistere dalla ripresa delle attività" del
Campus Valcarenga e comunica "la
messa in liquidazione volontaria della Fondazione per alienare il patrimonio e far fronte agli impegni già sottoscritti".
Le prossime mosseCrema comunica il tutto alla Regione e contatta la Provincia di Cremona per "tentare ogni possibile azione per
poter recuperare quanto sinora realizzato e
reimpiegarlo a beneficio della formazione scolastica superiore
pubblica del nostro territorio". Venendo all'attualità, il sindaco
Stefania Bonaldi ha spiegato che nelle prossime settimane
Comune e Provincia si ritroveranno in Regione per proporre l'insediamento nell'area della Valcarenga del
Polo Scolastico ipotizzato dalla Provincia di Cremona tra via Libero Comune e via Piacenza.