25-11-2013 ore 20:34 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Scuola di Cielle, Salini alza la posta e attacca il Comune di Crema: "esca dall'incertezza e assuma le adeguate deliberazioni". In allegato il dossier dell'amministrazione provinciale

Crema. Al Palazzo della Provincia il convegno sulla Dote Scuola: ospite illustre l'assessore regionale Valentina Aprea. I membri del Comitato per l'uso pubblico della scuola di CL vorrebbero cogliere l'occasione per interloquire con lei, consegnandole la cronistoria del campus della cascina Valcarenga ma vengono intercettati dal presidente dell'amministrazione provinciale, Massimiliano Salini.

La raccolta firme
Il presidente ascolta un istante, si forma un piccolo capannello di cronisti. Partono i flash, Salini prende la parola per spiegare che la raccolta firme per il riutilizzo del costruendo plesso scolastico della Fondazione Charis - che ha raccolto 2500 adesioni - "è un'iniziativa importante e degna di attenzione". E' sbagliato, invece, il destinatario, "che non può essere il sottoscritto", spiega con un sorriso da consumato interprete.

Progettazione ferma da 6 mesi
Scandendo le parole, proferite ad un ritmo che non lascia spazio ad altri interventi, sostiene che l'amministrazione provinciale abbia da tempo "dato tutta la propria disponibilità a valutare la proposta del trasferimento del progetto di costruzione del nuovo Racchetti nello stabile della Fondazione Charis. Tant'è che la progettazione del nuovo Racchetti, l'unico consistente investimento in edilizia scolastica pubblica del nostro territorio è, a causa di questa pressante richiesta, ormai fermo da più di sei mesi".

La risposta a Vailati
La seconda stilettata arriva in men che non si dica. Salini consegna un documento: "è la risposta all'interpellanza in consiglio provinciale che mi ha fatto Vailati. Mi spiace che il Pd non l'abbia fatta recapitare ai Comitati e che voi non ne siate a conoscenza". I membri del Comitato per l'uso pubblico della scuola di CL stanno ancora sgranando gli occhi dopo aver sentito della progettazione fermata a marzo, "molto responsabilmente" dallo stesso presidente dell'amministrazione provinciale.

"L'incapacità del Comune di Crema"
Non si aspettano certo di sentire quello che Salini sta per dire: "il problema è che da tempo aspettiamo di fare passi successivi in questa direzione - ovvero trasferire il plesso scolastico di via Libero Comune alla Valcarenga, ndr - ma la situazione è bloccata a causa dell'incapacità del Comune di Crema di prendere una decisione chiara in merito".

La convenzione
Il presidente della Provincia di Cremona entra nei dettagli: "sono due le decisioni che attendiamo invano da mesi, una deliberazione del Comune di Crema che dichiari non più valida la convenzione in essere tra la Provincia e lo stesso Comune di Crema in merito alla realizzazione del Campus Racchetti a San Bartolomeo, già a suo tempo approvata dal consiglio comunale di Crema e, all'unanimità, dal Consiglio Provinciale".

L'atto di compravendita
Due, se possibile ancor più pesante: "una deliberazione con cui il Comune di Crema dia piena e concreta disponibilità a garantire la cessazione delle obbligazioni assunte dalla Provincia con l'atto di compravendita del terreno di via Libero Comune, pagato 1 milione e 800 mila euro, con relativa restituzione di quanto già erogato da questa amministrazione sia a titolo di rate, sia a titolo di lavori effettuati su immobili comunali".

Le "risposte generiche" del sindaco
Ciò che segue non aiuterà certo all'armonia tra gli Enti: "A queste risposte - prosegue Salini - il sindaco ha fornito risposte del tutto generiche. La serietà della situazione richiede decisioni ed atti amministrativi conseguenti e non bastano certo dichiarazioni verbali o lettere piene di intenti e propositi, tanto buoni quanto generici". Ecco quindi spiegato perché il destinatario della raccolta firme è il Comune di Crema, che deve "uscire dalla fase di incertezza e assumere le adeguate deliberazioni che permettano alla Provincia di valutare il tutto sulla base di elementi concreti".

Il dossier
Il chiarimento degli aspetti economici e giuridici viene lasciato al dossier redatto dalla Provincia, in allegato. Si tratta di elementi "spesso ignorati o del tutto travisati nel dibattito pubblico. E' bene che in maniera chiara ed incontrovertibile si conoscano l'onerosità per la Provincia del progetto di trasferimento del Racchetti nello stabile della Fondazione Charis e le enormi criticità giuridiche ad esso connesse, affinché tutti i soggetti coinvolti si sentano corresponsabili di questa decisione, senza scaricare tutto sulla Provincia in maniera pilatesca".
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