25-09-2024 ore 10:24 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Referendum cittadinanza, Bergamaschi vota sì per una "società più inclusiva, coesa e forte"

“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato”. Come spiega il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, “l’ho sentita ripetere molte volte, in questi anni, la frase del giuramento di cittadinanza. Con tanti accenti diversi quante sono le nazionalità di provenienza, ma con la medesima emozione sul volto: gioia e solennità, in un momento decisivo della propria vita. Anche per questo motivo ho firmato il referendum sulla cittadinanza”.

 

Parte della comunità

“Estendere la copertura dei diritti aiuta a costruire una società più inclusiva, coesa e forte. Non toglie nulla nessuno, mentre aggiunge molto a tantissime persone. Diritti, certo. Ma sempre accompagnati dai doveri. La Costituzione italiana, anche in questo aspetto, è cristallina e segna una rotta sempre attuale. Per questo motivo – prosegue il sindaco di Crema - ne regalo una copia a tutti i nuovi italiani, dopo il giuramento. E insieme, al termine della cerimonia, scattiamo una foto tenendola saldamente in pugno. Con un sorriso, con l’orgoglio di diventare pienamente parte della comunità nazionale. Ho tenuto in mente questa immagine, quei volti, quelle storie di speranza quando ho firmato per questo referendum”.

 

 

Il quesito referendario

La normativa in vigore stabilisce che la cittadinanza italiana possa essere concessa al cittadino straniero legalmente residente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni. Il presente quesito propone di dimezzare tale termine, riportandolo a 5 anni, com’era previsto dalla legislazione prima del 1992 e com’è stabilito in diversi altri Stati UE. Ai fini della concessione della cittadinanza, oltre alla residenza ininterrotta in Italia (che questo Referendum propone di ridurre a 5 anni) resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza, quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. In Italia le persone in possesso di questi requisiti che potrebbero beneficiare direttamente o indirettamente (figli minori conviventi) dell’intervento proposto sono circa 2,5 milioni.

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