25-09-2013 ore 16:42 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, i "premi ai dipendenti in tempo di crisi". La risposta del sindaco Bonaldi all'interrogazione del Movimento 5 Stelle sul 'piano della performance'

A maggior ragione in tempi di crisi, è corretto premiare i dipendenti dell'amministrazione comunale per il lavoro che svolgono? Questa pressi è ormai tradizione non modificabile e quindi il Comune deve annualmente reperire fondi a bilancio? E' opportuno e necessario continuare a spendere ogni anno 10 mila euro per i due membri esterni al Comuni che formano l'Organo di Valutazione per elargire 50 mila euro totali con ripartizioni fra i dipendenti che nel 2011 erano comprese fra un minimo di 11,50 euro ed un massimo di 1920,33 euro?

L'interrogazione a 5 stelle
A queste e ad altre domande, inserite nell'interrogazione dei consiglieri comunali del M5 Stelle Alessandro Boldi e Christian di Feo ha risposto durante il consiglio comunale di lunedì scorso, 23 settembre, il sindaco Stefania Bonaldi.

Esistono motivazioni per cui i dipendenti vadano premiati?
"L’attuale sistema di valutazione - ha spiegato il sindaco - è preordinato principalmente ad evitare che si creino situazioni di premialità nei confronti di quei lavoratori che non abbiano conseguito, nell’anno di riferimento, indici di efficienza rispondenti ai parametri del sistema di valutazione. Va precisato, per l’ennesima volta, come il salario accessorio di cui si tratta non costituisca un “bonus”, quasi un fringe benefit distribuito a pioggia e per il solo fatto di essere un dipendente inquadrato in un certo profilo: le quote di produttività e, per le PPOO e i Dirigenti, la retribuzione individuale di risultato, costituiscono voci integranti della retribuzione globale di fatto, dunque sono da prevedere, in linea di principio, in modo sistematico, perché previste dal contratto, e da erogare in relazione alla valutazione delle prestazione di ciascun dipendente. Si tratta di valutazioni che vanno effettuate a valle, in base agli effettivi risultati di produttività individuale e di gruppo, non essendo al contrario possibile escludere, in partenza l’accesso dei dipendenti ad un istituto contrattuale. In ogni caso, ribadisco come l’effettiva erogazione non avvenga (e le recenti polemiche con una parte delle organizzazioni sindacali ne sono la riprova), nel caso in cui il dipendente non abbia contribuito a raggiungere i risultati di gruppo previsti dal PEG o, nel caso, dal progetto speciale di riferimento o qualora la prestazione individuale sia stata inferiore ai livelli minimi considerati idonei".

Siamo di fronte a una consuetudine ormai acquisita?
"A fare data dall’anno 2005 a tutto il 2012 l’Amministrazione Comunale ha reperito risorse aggiuntive annuali per 50mila euro (ad eccezione del 2011 in cui l’integrazione è stata di i 40mila euro) per rimpinguare il fondo di produttività. In questa materia, certo, la prassi non può considerarsi vincolante, anche se, in ogni caso, andranno seriamente prese in considerazione le aspettative dei lavoratori anche per l’anno 2013; a tal fine, tuttavia, posso sin da ora dichiarare come sia fermo intendimento, da parte della Giunta, l’impiego di fondi eventualmente disponibili, per un concreto piano di formazione dei dipendenti e per finanziare solo ed esclusivamente quei progetti che presentino la concreta idoneità di migliorare ed ampliare l’offerta di servizi ai cittadini. Va chiarito, che non si può parlare di “prassi” in un ambito contrattuale che prescrive severi controlli in ordine ai requisiti che devono concorrere per rendere possibile la applicazione di tali quote aggiuntive.

Sui 10mila euro per il Nucleo di Valutazione?
"Le funzioni dell’Organismo di Valutazione derivano direttamente dal provvedimento di costituzione dello stesso e dall’applicazione del Dlgs 150/2009. Sono estremamente ampie (e di recente riviste anche alla luce del Dl. 174/12) e di spiccata responsabilità: il riferimento, pertanto, al solo importo liquidato ai sensi dell’articolo 15 comma 2 del citato CCNL, risulta ultroneo e inesatto. Si tratta, infatti di una remunerazione ampiamente concorrente rispetto ai limiti inferiori delle tariffe in essere per i Comuni dotati di dirigenza e di struttura organizzativa complessa: nulla esclude che per l’anno prossimo si possa avviare una rinegoziazione degli importi concordati, tenendo però in debito conto la specificità delle competenze assegnate e l’alta professionalità richiesta ai componenti dell’Organo di valutazione, sul cui livello, questa Amministrazione non intende derogare in cambio di una minore spesa. Si tratta, come di tutta evidenza, di prestazioni professionali che chiedono una giusta remunerazione e non di beni fungibili che si acquistano sul libero mercato dal migliore offerente".

Le intenzioni dell’Amministrazione a fronte della crisi economica?
"La situazione economica in cui versa il Paese e le difficoltà affrontate anche dalla comunità cittadina sono ben note a questa Amministrazione che compie ogni sforzo per venire incontro ad una domanda sempre crescente di interventi a sostegno. Tuttavia la contrapposizione tra le aspettative dei lavoratori del nostro Ente in ordine alla applicazione di istituti contrattuali e la domanda di servizi da parte dei cittadini è mal posta e non aiuta a fare chiarezza. Ricordo che già in sede di approvazione di bilancio venne approvato un emendamento che destinava una quota aggiuntiva, derivante dalla compressione di spesa del personale, a servizi di supporto al cittadino, e ancora non è un caso che nella variazione degli Equilibri di Bilancio ormai prossima, secondo un impegno morale assunto in occasione della approvazione del Bilancio di previsione 2013, amplieremo il Fondo destinato al Sociale di 100mila euro. E tali 100mila euro aggiuntivi deriveranno proprio da economie previste sul fronte delle nuove assunzioni di personale dipendente".



Sarà possibile reperire ulteriori risorse?
"Con questi presupposti, tra l’altro, sarà ben difficile reperire ulteriori risorse aggiuntive da applicare ad incremento del fondo; le intenzioni di questa Giunta sono state comunque chiarite: intendiamo spingere al massimo sul pedale della accelerazione della formazione, a tutti i livelli e prendere in considerazione solo quei progetti che siano effettivamente in grado di migliorare il livello dei servizi. Vorrei tuttavia anche chiarire che la esclusione a priori di ogni forma di incentivazione non costituisce un indice di buona amministrazione: i lavoratori del pubblico impiego sono lavoratori come gli altri, ed un salario medio, fermo dal 2010 e non adeguato neanche all’inflazione, di euro 1200 nette per un impiegato amministrativo full time non rappresenta certo una condizione di privilegio: e, a tale stregua, gli importi medi ripartiti nel corso del 2012 a titolo di incentivo, e pari ad euro 335 annui non migliorano di molto la situazione".

Come intende procedere la Giunta?
"Questa Giunta, intende procedere secondo criteri di equità e corretta osservanza della norma contrattuale: i fondi di produttività, anche aggiuntivi, vanno riconosciuti solo a quei lavoratori che abbiano garantito, con il loro apporto personale, un reale miglioramento dei servizi in essere. A tale proposito vale la pena fare anche un’altra considerazione, che appare sottovalutata nell’esame, molto puntuale, peraltro, anche se, mi si consenta, un poco miope, eseguito dai consiglieri Boldi e Di Feo: le recenti (e rispettate) norme in materia di contenimento della spesa di personale comportano una netta riduzione del personale assegnato ai servizi, sì che già il mantenimento quali/quantitativo delle prestazioni offerte a fronte di una riduzione di risorse umane (e finanziarie) va letto in chiave di incremento della prestazione lavorativa, individuale e di gruppo. Per dirla in parole povere: la torta dei carichi di lavoro è sempre quella, anzi sempre più complessa ed articolata perché una Amministrazione tende ad incrementare servizi e prestazioni; ebbene, questa torta dei carichi di lavoro si ripartisce fra sempre meno dipendenti, con la conseguenza che la fetta che compete a ciascun individuo o gruppo di lavoro è sempre più grossa. Credo sia un elemento di contesto imprescindibile in una analisi puntuale come la vostra, consiglieri".

La retribuzione di risultato dei dirigenti è una consuetudine?
"La retribuzione di risultato assegnata ai dirigenti non è, neanche essa, frutto di una garbata “consuetudine regalizia”, come sembrerebbe evincersi dalla vostra interrogazione. Gli artt . 26 e collegati del CCNL dei dirigenti del 23/12/1999 chiariscono come la retribuzione di risultato costituisca parte integrante del trattamento economico dei dirigenti e come a finanziamento della stessa vada stanziata una quota non inferiore al 15% delle risorse di cui allo stesso articolo 26. Anche nel caso dei dirigenti la retribuzione di risultato viene erogata sulla base della verifica effettuata dall’Organismo di Valutazione, dei risultati raggiunti: organismo di valutazione che dunque non viene pagato, come dite voi, 10mila euro per definire come distribuire 50mila euro ai dipendenti, ma che entra nel merito anche della assegnazione della retribuzione di risultato ai dirigenti".

Nel 2013 c'è stata una riduzione?
"Nel 2013 i dirigenti e il segretario generale del nostro Comune hanno di propria iniziativa dato corso alla autoriduzione della retribuzione di risultato dell’anno 2013, nella misura del 10%; ciò per una forte presa di coscienza e condivisione delle difficoltà che gravano sulla comunità, quella dei lavoratori e quella “esterna”. Questa Giunta, quindi, non condivide l’impostazione di tagli a prescindere e in via di principio: sarà compito dell’OdV di esaminare con particolare severità il livello di raggiungimento dei risultati a fine anno e di determinare, così, un innalzamento del livello di attenzione e produttività dei nostri dirigenti, ai quali, sia detto per inciso, è assegnata una retribuzione di posizione annua di gran lunga inferiore rispetto ai massimi previsti dal contratto, e precisamente € 45.102,87 annui lordi, quella contrattuale massima, anziché € 33.000,00 euro annui lordi massimi previsti per la retribuzione di posizione dirigenziale più alta del Comune di Crema".

Verranno soppressi servizi ai cittadini cremaschi per elargire bonus?
"Credo che la risposta sia già esplicitata nelle risposte precedenti. Non accettiamo la logica della contrapposizione dei diritti dei lavoratori a quelli dei cittadini, peraltro non ci risultano soppressioni di servizi. Come detto, contestiamo, sulla base delle previsioni normative la definizione di “bonus elargiti ai dipendenti”, in quanto si tratta di istituti contrattuali precisi.

Quali saranno gli indirizzi futuri?
"Il programma di mandato già considerava gli aspetti relativi ad alcune criticità di gestione dell’apparato burocratico, cui, tuttavia, si riconosce un buon livello di risposta alla domanda dei cittadini; è stato espressamente assunto l’impegno ad una riorganizzazione preordinata alla valorizzazione di risorse interne ed alla creazione di condizioni lavorative idonee a consentire la massima resa da parte dei lavoratori. Tale riorganizzazione sarà illustrata in giunta nell’arco delle prossime settimane. Va precisato come i profili di rendimento non vadano disgiunti da meccanismi di motivazione ed incentivazione: la Giunta concorda sull'attivazione di meccanismi premiali e di crescita realmente idonei a creare un rapporto di fidelizzazione verso l’Ente e sensibilità verso il cittadino, al quale non si perviene attraverso meccanismi di contrapposizione e logiche punitive. La provocazione, che si legge nell’interrogazione, ed in base alla quale l’Amministrazione dovrebbe dirsi disposta a comunicare ai cittadini l’aumento della pressione fiscale o la riduzione di servizi “in cambio” di risorse per i dipendenti comunali non è accettabile, e rompe, volutamente, il legame di solidarietà che deve intercorrere tra i lavoratori del Comune e la comunità di riferimento. Facendo guerre tra poveri si fanno vincere i ricchi; e non è questo il risultato cui, ad onta delle tabelle fitte di numeri e percentuali slegati dalla individualità dei lavoratori e dal complesso dell’attività di ciascun servizio (che spesso rende difficilmente confrontabili la sequenza di dati), questa Amministrazione vuole pervenire".
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