25-06-2024 ore 20:10 | Politica - Lombardia
di Angelo Piccolo

Piano sociosanitario integrato. Fdi vuole una rivisitazione del modello, il Pd chiede incentivi

Nella giornata odierna, in consiglio regionale a Milano è stato discusso il piano sociosanitario integrato 2024-2028. In una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marcello Ventura sostiene che “si rende necessaria una rivisitazione di tutta la filiera sociosanitaria, dalla presa in carico del paziente in struttura sino alla domiciliarizzazione della cura, aumentando i servizi nel contesto dell’assistenza transitoria. In uno scenario demografico a saldo negativo e che, nei prossimi anni, prevede l’aumento di cronicità e fragilità, con un incremento dell’età media della popolazione in rapida evoluzione, passando dai 45 anni del 2020 ai 46,8 del 2030". 

 

Rivisitazione del piano

Al riguardo, con numerosi emendamenti, a suo tempo divenuti parte integrante del nuovo Pssr, sono intervenuti i consiglieri regionali di Fdi: “si tratta di riorganizzare il modello sociosanitario. Puntando sia sulla parte tecnologica sia sull’innovazione e prossimità dei servizi, facendo sì che le patologie croniche non evolvano in alta gravità. In tale ambito, un gran lavoro è stato svolto da Fratelli d’Italia in consiglio regionale, insieme ai commissari della terza commissione sanità, presieduta dal consigliere regionale di Fdi, Patrizia Baffi”.

 

Nuovi incentivi di lavoro

È di parere opposto il consigliere del Pd, Matteo Piloni: "il piano non affronta diverse criticità del sistema sanitario e non dà risposta ai reali bisogni di cura dei lombardi. Da decenni in Lombardia la carenza di infermieri è gravissima e ora sta diventando emergenza. Cercarli all’estero, come sta facendo l’assessore Bertolaso, non è la soluzione definitiva. Quello che serve è una valorizzazione della professione che nel piano non c’è. Per questo abbiamo proposto di introdurre incentivi economici e di carriera”.

 

Risolvere le liste d’attesa

“Il piano non presenta un modello definito di medicina di territorio. La necessità è quella di potenziare i distretti e garantire gli strumenti necessari in termine di risorse economiche e professionali. Questo è l’unico modo per risolvere l’emergenza liste d’attesa e il sovraffollamento dei pronto soccorso. Non del tutto valorizzata è anche la figura dello psicologo di base. I problemi di salute mentale - ha concluso Piloni - sono in crescita vertiginosa e per questo sarebbe fondamentale garantire la possibilità di potervi accedere liberamente, come ad uno sportello aperto, nelle Case di comunità. Ma il piano non lo prevede”.

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